Il capitale circolante costituisce un impiego di rilievo nel complessivo capitale investito di molte aziende esercitando, soprattutto per alcuni settori, un’influenza decisiva sugli equilibri economico-finanziari della gestione e, quindi, sul grado di rischio dell’impresa. La letteratura ha dedicato da sempre attenzione alle decisioni di investimento in attività fisse piuttosto che a quelle in capitale circolante giustificando tale scelta con la natura di breve termine che le rende più facilmente reversibili e in grado di esercitare un impatto molto più limitato nel tempo. Il dinamismo concorrenziale e le tensioni di liquidità di questi ultimi anni ha elevato il capitale circolante a variabile critica all’interno della formulazione delle strategie aziendali in quanto non solo esprime la solvibilità a breve dell’impresa, ma è anche componente del flusso monetario dell’esercizio. Il lavoro intende dapprima evidenziare il ruolo del circolante come driver di valore per ottimizzare il rapporto rendimento-rischio finanziario per poi dimostrare, attraverso un’analisi di sensitività, come la corretta gestione del capitale circolante migliori la gestione della liquidità aziendale, elevi l’efficacia della gestione dell’attivo, attenui il ricorso all’indebitamento e conduca a migliori performance economiche.

L'impatto del «Cash Conversion Cycle» sulla profittabilità delle imprese. Un'analisi di sensitività

MODINA MICHELE
;
2017-01-01

Abstract

Il capitale circolante costituisce un impiego di rilievo nel complessivo capitale investito di molte aziende esercitando, soprattutto per alcuni settori, un’influenza decisiva sugli equilibri economico-finanziari della gestione e, quindi, sul grado di rischio dell’impresa. La letteratura ha dedicato da sempre attenzione alle decisioni di investimento in attività fisse piuttosto che a quelle in capitale circolante giustificando tale scelta con la natura di breve termine che le rende più facilmente reversibili e in grado di esercitare un impatto molto più limitato nel tempo. Il dinamismo concorrenziale e le tensioni di liquidità di questi ultimi anni ha elevato il capitale circolante a variabile critica all’interno della formulazione delle strategie aziendali in quanto non solo esprime la solvibilità a breve dell’impresa, ma è anche componente del flusso monetario dell’esercizio. Il lavoro intende dapprima evidenziare il ruolo del circolante come driver di valore per ottimizzare il rapporto rendimento-rischio finanziario per poi dimostrare, attraverso un’analisi di sensitività, come la corretta gestione del capitale circolante migliori la gestione della liquidità aziendale, elevi l’efficacia della gestione dell’attivo, attenui il ricorso all’indebitamento e conduca a migliori performance economiche.
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