L’obiettivo del contributo è riflettere su una tipologia testuale ‘di confine’ ben rappresentata dal vers di Marcabru, quella del ‘rifacimento’ o ‘riscrittura’. Il codice C trasmette infatti una versione alternativa del testo, grazie a numerose varianti adiafore e all’aggiunta di diverse coblas in attestazione unica; tutto ciò avviene nel contesto di una tradizione complessa che vede una disposizione perturbata delle strofe nei testimoni di tradizione linguadociana e in a. Si proverà a proporre una nuova chiave di lettura per i fenomeni di alterazione, imputandoli a un processo orale, dovuto ai giullari, che entra a far parte della tradizione scritta, superando quindi il vecchio paradigma dualistico fra oralità e scrittura nella poesia dei trovatori.
Marcabru, Dire vos vuoill ses doptanssa (BdT 293.18)
marcenaro
2017-01-01
Abstract
L’obiettivo del contributo è riflettere su una tipologia testuale ‘di confine’ ben rappresentata dal vers di Marcabru, quella del ‘rifacimento’ o ‘riscrittura’. Il codice C trasmette infatti una versione alternativa del testo, grazie a numerose varianti adiafore e all’aggiunta di diverse coblas in attestazione unica; tutto ciò avviene nel contesto di una tradizione complessa che vede una disposizione perturbata delle strofe nei testimoni di tradizione linguadociana e in a. Si proverà a proporre una nuova chiave di lettura per i fenomeni di alterazione, imputandoli a un processo orale, dovuto ai giullari, che entra a far parte della tradizione scritta, superando quindi il vecchio paradigma dualistico fra oralità e scrittura nella poesia dei trovatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.