A partire dalla seconda metà dello Novecento l'Europa ha dovuto far fronte all'arrivo di una considerevole ondata di immigrati in cerca soprattutto di un lavoro. Nei decenni successivi, questo fenomeno, non solo è andato progressivamente crescendo, ma ha anche assunto un'entità di maggiore stabilità e irreversibilità. Se originariamente, infatti, la popolazione immigrata era fondamentalmente costituita da singoli individui in cerca di un lavoro e con la prospettiva di una transitoria permanenza nel paese ospitante, in seguito, la nuova fisionomia assunta dai flussi migratori si è tradotta in ricongiungimenti familiari, richieste di asilo politico e, per buona parte, in immigrazione clandestina. La presenza di interi nuclei familiari e, di conseguenza, di molti minori stranieri in età scolare ha implicato per i paesi ospitanti l'esigenza di ridefinire le politiche di integrazione sociale adottate fino a quel momento e di provvedere a garantire il diritto allo studio e l'inserimento di questi minori nei sistemi scolastici nazionali. Al riguardo, nel presente lavoro si è cercato di evidenziare l’attenzione storicamente mostrata dalle istituzioni politiche europee nel favorire l’integrazione scolastica e il diritto allo studio degli alunni immigrati.

L'evoluzione del fenomeno migratorio in Europa e le indicazioni delle Istituzioni europee in merito all'educazione e all'istruzione dei figli dei lavoratori immigrati. Una rilettura storica

Sani S
2020-01-01

Abstract

A partire dalla seconda metà dello Novecento l'Europa ha dovuto far fronte all'arrivo di una considerevole ondata di immigrati in cerca soprattutto di un lavoro. Nei decenni successivi, questo fenomeno, non solo è andato progressivamente crescendo, ma ha anche assunto un'entità di maggiore stabilità e irreversibilità. Se originariamente, infatti, la popolazione immigrata era fondamentalmente costituita da singoli individui in cerca di un lavoro e con la prospettiva di una transitoria permanenza nel paese ospitante, in seguito, la nuova fisionomia assunta dai flussi migratori si è tradotta in ricongiungimenti familiari, richieste di asilo politico e, per buona parte, in immigrazione clandestina. La presenza di interi nuclei familiari e, di conseguenza, di molti minori stranieri in età scolare ha implicato per i paesi ospitanti l'esigenza di ridefinire le politiche di integrazione sociale adottate fino a quel momento e di provvedere a garantire il diritto allo studio e l'inserimento di questi minori nei sistemi scolastici nazionali. Al riguardo, nel presente lavoro si è cercato di evidenziare l’attenzione storicamente mostrata dalle istituzioni politiche europee nel favorire l’integrazione scolastica e il diritto allo studio degli alunni immigrati.
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