Ludwig Lachmann e gli altri sostenitori della “svolta ermeneutica” in economia (D. Lavoie, D.L. Prychitko, R. Ebeling, R. Langlois, S. Horwitz, R. Rector, P. Boettke) hanno proposto un paradigma metodologico alternativo a quello dell’economia neoclassica. Volendo applicare il metodo delle scienze naturali, i “neoclassici” avrebbero ridotto i singoli ad anonimi e intercambiabili massimizzatori di utilità, staccati dal lifeword e dalla sua storia, pretendendo di darne conto attraverso teorie altamente astratte e formalizzate (Boettke, Prychitko, 2014: 5ss). Per gli economisti ermeneutici occorre dunque abbandonare lo “scientismo” dei neoclassici e rendersi conto che, per le loro caratteristiche, le azioni umane possono essere spiegate solo attraverso un “metodo ermeneutico”, incompatibile con la spiegazione causale. In questo saggio si esaminano le tesi dei due principali esponenti dell’interpretative economics, Ludwig Lachmann e Don Lavoie, con l’obiettivo di evidenziare, da un lato, le grandi potenzialità della loro proposta di ricorrere all’ermeneutica per spiegare i fatti economici, dall’altro, avanzare delle critiche alla loro tesi secondo cui tale metodo rappresenterebbe un’alternativa alla spiegazione nomologico-deduttiva

L'"interpretative turn" in economia. Spiegare e interpretare i fatti economici

Di Nuoscio, Vincenzo
2020-01-01

Abstract

Ludwig Lachmann e gli altri sostenitori della “svolta ermeneutica” in economia (D. Lavoie, D.L. Prychitko, R. Ebeling, R. Langlois, S. Horwitz, R. Rector, P. Boettke) hanno proposto un paradigma metodologico alternativo a quello dell’economia neoclassica. Volendo applicare il metodo delle scienze naturali, i “neoclassici” avrebbero ridotto i singoli ad anonimi e intercambiabili massimizzatori di utilità, staccati dal lifeword e dalla sua storia, pretendendo di darne conto attraverso teorie altamente astratte e formalizzate (Boettke, Prychitko, 2014: 5ss). Per gli economisti ermeneutici occorre dunque abbandonare lo “scientismo” dei neoclassici e rendersi conto che, per le loro caratteristiche, le azioni umane possono essere spiegate solo attraverso un “metodo ermeneutico”, incompatibile con la spiegazione causale. In questo saggio si esaminano le tesi dei due principali esponenti dell’interpretative economics, Ludwig Lachmann e Don Lavoie, con l’obiettivo di evidenziare, da un lato, le grandi potenzialità della loro proposta di ricorrere all’ermeneutica per spiegare i fatti economici, dall’altro, avanzare delle critiche alla loro tesi secondo cui tale metodo rappresenterebbe un’alternativa alla spiegazione nomologico-deduttiva
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