La decisione di Facebook e Instagram di oscurare le pagine di due movimenti politici neofascisti, a causa delle ripetute forme di istigazione all’odio e alla violenza ivi contenute, consente di riflettere su due grandi questioni da tempo dibattute con riferimento al rapporto tra diritto e realtà digitale. Il primo riguarda l’incertezza sulla dimensione pubblica o privata dei social network, il secondo, i margini di azione degli internet service provider in caso di condotte illecite commesse all’interno delle proprie piattaforme e, in particolare, in caso di hate speech. Il presente contributo, a partire dall’analisi del caso in questione, proverà a delineare l’attuale scenario di regole e responsabilità riferite ai più importanti ISP, in particolare alla luce delle innovative forme di collaborazione tra questi ultimi e le istituzioni europee e sulla scorta della giurisprudenza più recente.
Controlli e responsabilità dei social network sui discorsi d'odio online
Falletta Pietro
2020-01-01
Abstract
La decisione di Facebook e Instagram di oscurare le pagine di due movimenti politici neofascisti, a causa delle ripetute forme di istigazione all’odio e alla violenza ivi contenute, consente di riflettere su due grandi questioni da tempo dibattute con riferimento al rapporto tra diritto e realtà digitale. Il primo riguarda l’incertezza sulla dimensione pubblica o privata dei social network, il secondo, i margini di azione degli internet service provider in caso di condotte illecite commesse all’interno delle proprie piattaforme e, in particolare, in caso di hate speech. Il presente contributo, a partire dall’analisi del caso in questione, proverà a delineare l’attuale scenario di regole e responsabilità riferite ai più importanti ISP, in particolare alla luce delle innovative forme di collaborazione tra questi ultimi e le istituzioni europee e sulla scorta della giurisprudenza più recente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.