Il contributo riflette sulla laconicità del terzo comma dell’art. 116 Cost. e sulla natura e sul tipo di fonte del diritto che potrebbe garantire un’attuazione del regionalismo differenziato coerente con i principi fondamentali e il resto del Titolo V. 1. Tornare ai principi per contenere la volubilità estraniante del regionalismo italiano; 2. La differenziazione ordinaria e quella asimmetrica: un Sud «palla di piombo» o arroccamento delle aree forti?; 3. La “diretta applicazione” del terzo comma dell’art. 116 Cost.; 4. Della necessaria integrazione del terzo comma dell’art. 116 con norme costituzionali; 5. I principi e metodi minimi da stabilire nella legge di integrazione della Costituzione.
L’attuazione del regionalismo differenziato esige norme costituzionali d’integrazione
L. Ronchetti
2020-01-01
Abstract
Il contributo riflette sulla laconicità del terzo comma dell’art. 116 Cost. e sulla natura e sul tipo di fonte del diritto che potrebbe garantire un’attuazione del regionalismo differenziato coerente con i principi fondamentali e il resto del Titolo V. 1. Tornare ai principi per contenere la volubilità estraniante del regionalismo italiano; 2. La differenziazione ordinaria e quella asimmetrica: un Sud «palla di piombo» o arroccamento delle aree forti?; 3. La “diretta applicazione” del terzo comma dell’art. 116 Cost.; 4. Della necessaria integrazione del terzo comma dell’art. 116 con norme costituzionali; 5. I principi e metodi minimi da stabilire nella legge di integrazione della Costituzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.