Il saggio prende spunto dalla prima pronuncia riferita ad una estera di un'autorità giudiziaria italiana in applicazione del D. Lgs. n. 231/2001 in materia di responsabilità da illecito degli enti (nel caso di specie per un reato di corruzione). Ricostruito l'ambito di applicazione oggettiva e soggettiva della citata normativa, lo studio analizza il potenziale contrasto tra la legislazione italiana, che introduce un'esimente connessa all'adozione di modelli organizzativi di prevenzione, e le libertà di prestazione di servizi e di stabilimento delle società in Europa, che precludono agli Stati ospitanti l'imposizione di prescrizioni organizzative a società ed enti di altri Paesi membri. Il lavoro individua presupposti e limiti nell'ambito dei quali può affermarsi la compatibilità della legislazione italiana con quella comunitaria.
I modelli di organizzazione ex D. Lgs. n. 231/2001 e le società estere: il caso Siemens AG
PERNAZZA, Federico
2004-01-01
Abstract
Il saggio prende spunto dalla prima pronuncia riferita ad una estera di un'autorità giudiziaria italiana in applicazione del D. Lgs. n. 231/2001 in materia di responsabilità da illecito degli enti (nel caso di specie per un reato di corruzione). Ricostruito l'ambito di applicazione oggettiva e soggettiva della citata normativa, lo studio analizza il potenziale contrasto tra la legislazione italiana, che introduce un'esimente connessa all'adozione di modelli organizzativi di prevenzione, e le libertà di prestazione di servizi e di stabilimento delle società in Europa, che precludono agli Stati ospitanti l'imposizione di prescrizioni organizzative a società ed enti di altri Paesi membri. Il lavoro individua presupposti e limiti nell'ambito dei quali può affermarsi la compatibilità della legislazione italiana con quella comunitaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.