Dissimulazione del volto nello spazio pubblico e libertà religiosa delle minoranze: il caso belga all'esame della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

The Strasbourg Court's decision to uphold the ban introduced in the Belgian law regarding the use of the integral Islamic veil in public offers the occasion for a reflection on the appropriateness of religious symbols in common space. This is because the European Court has ruled, in the specific disputes that have been brought its attention, that this restriction is intended to ensure social cohesion, 'the protection of the rights and freedoms of others' and it is necessary in a 'democratic society'. For the highest European Court, the Belgian law on burqa and niqab would be compatible with the requirements of the protection of fundamental rights, to which the Rome Convention is addressed, since the rules that have been introduced would guarantee the conditions of 'living together' as elements of the protection of the freedoms of everyone, in a logic of preserving the public security and of establishing a balanced relationship between different cultures, traditions and faiths.

La decisione della Corte di Strasburgo di avallare il divieto introdotto nell'ordinamento belga relativamente all'utilizzo del velo islamico integrale in pubblico offre l'occasione per una riflessione sulla liceità dei simboli religiosi nello spazio comune. Ciò in quanto la Corte Europea ha stabilito, nelle specifiche controversie sottoposte alla sua attenzione, che tale restrizione è da intendersi come finalizzata a garantire la coesione sociale, la 'protezione dei diritti e delle libertà altrui' ed è necessaria in una 'società democratica'. Per il principale organo giurisdizionale europeo, la controversa legge belga sul burqa e sul niqab sarebbe compatibile con le esigenze di tutela dei diritti fondamentali, a cui la Convenzione di Roma è votata, in quanto le norme introdotte garantirebbero le condizioni del 'vivere insieme' come elementi della protezione delle libertà di tutti i consociati, in una logica di preservazione della sicurezza pubblica e di determinazione di un rapporto equilibrato tra culture, tradizioni e fedi differenti.