Si analizza il rapporto esistente tra i modi di “fare poesia” e il pensiero che domina buona parte del secolo XVII. Il lento declino dei parametri sanciti dal Bembo viene documentato alla luce di innovativi attraversamenti della lirica seicentesca, ponendo in stretto contatto le strutture formali con le nuove istanze esegetiche e il mutato ordine conoscitivo. Di fronte al composito universo poetico barocco, De Sanctis resta titubante, vincolato com’era ai criteri del suo spirito romantico che lo orientava verso un realismo lontano da ogni aspetto puramente speculativo. I due universi interagiscono, infine, alla luce di una complessa e diversa visione della modernità.

L'antirealismo della poesia lirico-elegiaca nel Seicento

Montella
2017-01-01

Abstract

Si analizza il rapporto esistente tra i modi di “fare poesia” e il pensiero che domina buona parte del secolo XVII. Il lento declino dei parametri sanciti dal Bembo viene documentato alla luce di innovativi attraversamenti della lirica seicentesca, ponendo in stretto contatto le strutture formali con le nuove istanze esegetiche e il mutato ordine conoscitivo. Di fronte al composito universo poetico barocco, De Sanctis resta titubante, vincolato com’era ai criteri del suo spirito romantico che lo orientava verso un realismo lontano da ogni aspetto puramente speculativo. I due universi interagiscono, infine, alla luce di una complessa e diversa visione della modernità.
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