L'articolo è uno dei maggiori approfondimenti sul periodo Neometafisico (1968-1978) di Giorgio de Chirico. Il pittore nei suoi ultimi anni di vita riprende infatti i temi della sua pittura tra anni Dieci, Venti e Trenta rielaborandoli con uno sguardo felice e luminoso in opere spesso legate al tema nietzscheano dell'eterno ritorno. L'articolo collegando strettamente la pittura e i testi di de Chirico chiarisce così i nessi simbolici di opere come "Il Figliol Prodigo", "Il ritorno al castello avito", "Il ritorno di Ulisse", "Orfeo Trovatore stanco" e del ciclo di opere legate alla figura di Oreste, in cui si evidenzia il tema neometafisico della consolazione e che si spiega meglio nelle sue allusioni grazie allo studio dell'influenza di Thomas de Quincey, scrittore amato e citato molto spesso da de Chirico.
L'arrivo dei Ritornanti. Giorgio de Chirico e la Neometafisica alle frontiere del Tempo
CANOVA, Lorenzo
2016-01-01
Abstract
L'articolo è uno dei maggiori approfondimenti sul periodo Neometafisico (1968-1978) di Giorgio de Chirico. Il pittore nei suoi ultimi anni di vita riprende infatti i temi della sua pittura tra anni Dieci, Venti e Trenta rielaborandoli con uno sguardo felice e luminoso in opere spesso legate al tema nietzscheano dell'eterno ritorno. L'articolo collegando strettamente la pittura e i testi di de Chirico chiarisce così i nessi simbolici di opere come "Il Figliol Prodigo", "Il ritorno al castello avito", "Il ritorno di Ulisse", "Orfeo Trovatore stanco" e del ciclo di opere legate alla figura di Oreste, in cui si evidenzia il tema neometafisico della consolazione e che si spiega meglio nelle sue allusioni grazie allo studio dell'influenza di Thomas de Quincey, scrittore amato e citato molto spesso da de Chirico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.