Il nuovo codice di procedura penale ha riconosciuto al danneggiato dal reato la possibilità di scegliere la giurisdizione davanti alla quale far valere le proprie pretese risarcitorie, di conseguenza, l’azione civile nel processo penale viene considerata una mera eventualità capace di inserire nello schema che individua gli attori principali della vicenda processuale nel giudice, nel pubblico ministero, nell’imputato e nel suo difensore, anche la figura del danneggiato dal reato. Il tutto in coerenza con i principi costituzionali, ed in particolar modo con quello attinente il giusto processo, di cui all’art.111 Cost., a fronte dei quali il processo deve tradursi in un confronto ad armi pari. Per poter esercitare l’azione civile nel processo penale è necessario predisporre una dichiarazione che deve contenere alcuni requisiti formali tra cui il nome del difensore e la relativa procura nonché la relativa sottoscrizione, mancando la quale l’atto è da ritenersi inammissibile. Nell’ambito della funzione di nomofilachia la Corte di Cassazione ha statuito il principio secondo cui l’atto di costituzione di parte civile, in calce al quale vi è la procura ad litem con l’indicazione del nome e del cognome del difensore cui spetta il potere di autentica della firma del danneggiato dal reato, assolve alle prescrizioni formalistiche contenute nell’art.78 c.p.p. anche se nell’atto di costituzione manca l’indicazione del nome e del cognome del difensore e/o la relativa sottoscrizione: infatti, l’atto di costituzione e la relativa procura, contenente il nome, il cognome e la sottoscrizione del difensore, devono considerarsi un unico documento. Ciò in considerazione del fatto che l’indicazione del difensore e la relativa sottoscrizione, apposta anche per autentica della firma del danneggiato, in calce alla procura non possono che riferirsi anche all’atto di costituzione contenuto nello stesso documento. ISBN: 978-88-88102-40-5
La sottoscrizione del difensore nell’ambito della costituzione di parte civile. Note in margine ad un particolare orientamento della Cassazione, in Annali Univ. Molise, 2010
CECANESE, Gianfederico
2010-01-01
Abstract
Il nuovo codice di procedura penale ha riconosciuto al danneggiato dal reato la possibilità di scegliere la giurisdizione davanti alla quale far valere le proprie pretese risarcitorie, di conseguenza, l’azione civile nel processo penale viene considerata una mera eventualità capace di inserire nello schema che individua gli attori principali della vicenda processuale nel giudice, nel pubblico ministero, nell’imputato e nel suo difensore, anche la figura del danneggiato dal reato. Il tutto in coerenza con i principi costituzionali, ed in particolar modo con quello attinente il giusto processo, di cui all’art.111 Cost., a fronte dei quali il processo deve tradursi in un confronto ad armi pari. Per poter esercitare l’azione civile nel processo penale è necessario predisporre una dichiarazione che deve contenere alcuni requisiti formali tra cui il nome del difensore e la relativa procura nonché la relativa sottoscrizione, mancando la quale l’atto è da ritenersi inammissibile. Nell’ambito della funzione di nomofilachia la Corte di Cassazione ha statuito il principio secondo cui l’atto di costituzione di parte civile, in calce al quale vi è la procura ad litem con l’indicazione del nome e del cognome del difensore cui spetta il potere di autentica della firma del danneggiato dal reato, assolve alle prescrizioni formalistiche contenute nell’art.78 c.p.p. anche se nell’atto di costituzione manca l’indicazione del nome e del cognome del difensore e/o la relativa sottoscrizione: infatti, l’atto di costituzione e la relativa procura, contenente il nome, il cognome e la sottoscrizione del difensore, devono considerarsi un unico documento. Ciò in considerazione del fatto che l’indicazione del difensore e la relativa sottoscrizione, apposta anche per autentica della firma del danneggiato, in calce alla procura non possono che riferirsi anche all’atto di costituzione contenuto nello stesso documento. ISBN: 978-88-88102-40-5I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
