La vocatio in judicium e l'avviso all'indagato della possibilità di poter chiedere un rito alternativo.

Nel processo penale la vocatio in judicium assume la forma del decreto di citazione a giudizio (per i casi di citazione diretta) e del decreto che dispone il giudizio (per gli altri casi). Si tratta di atti particolari che, differenziandosi tra di loro, implicano una modalità di esercizio dell’azione penale, con la previsione di specifici poteri per le parti. La citazione diretta viene emessa dal pubblico ministero in assenza di un controllo sulla sua attività; invece, il decreto che dispone il giudizio viene emesso dall’organo giurisdizionale solo dopo che le parti hanno interloquito sulla fondatezza dell’accusa e che l’imputato abbia conosciuto i precisi termini della stessa in modo da predisporre un’adeguata e congrua difesa. Tale differenza, però, non giustifica l’anomalia relativa all’avviso di poter chiedere un rito alternativo presente solo nell’atto disciplinato dall’art. 555 c.p.p. e non in quello contemplato all’art. 416 c.p.p.