Il saggio affronta il tema delle infrastrutture a Napoli tra Otto e Novecento e approfondisce il ruolo dei tecnici e il rapporto tra imprese edili e istituzioni pubbliche nelle dinamiche di trasformazione urbana. Con riferimento a un arco cronologico compreso tra la localizzazione della prima stazione Centrale (1861-‘67) e l’elaborazione del Primo piano regolatore della città (1936-‘39), il saggio si sofferma sul ventennio 1884-1904, quando Napoli si configurò, alla scala nazionale, come un vero e proprio laboratorio a "cielo aperto" per la sperimentazione di progetti e programmi di infrastrutturazione urbana (rete ferroviaria, acquedotto e sistema fognario, strade a scorrimento veloce, canali navigabili e attrezzature portuali). In tale contesto, nuove figure di professionisti, come i medici igienisti, gli ingegneri sanitari e gli architetti-urbanisti, e di imprenditori animarono il dibattito locale sui temi della modernizzazione e della industrializzazione urbana, proiettando l’immagine e la forma della città esistente in una inedita dimensione metropolitana.

Prodromi di una città mediterranea: infrastrutture e modernità urbana a Napoli (1861-1939)

PARISI, Roberto
2013-01-01

Abstract

Il saggio affronta il tema delle infrastrutture a Napoli tra Otto e Novecento e approfondisce il ruolo dei tecnici e il rapporto tra imprese edili e istituzioni pubbliche nelle dinamiche di trasformazione urbana. Con riferimento a un arco cronologico compreso tra la localizzazione della prima stazione Centrale (1861-‘67) e l’elaborazione del Primo piano regolatore della città (1936-‘39), il saggio si sofferma sul ventennio 1884-1904, quando Napoli si configurò, alla scala nazionale, come un vero e proprio laboratorio a "cielo aperto" per la sperimentazione di progetti e programmi di infrastrutturazione urbana (rete ferroviaria, acquedotto e sistema fognario, strade a scorrimento veloce, canali navigabili e attrezzature portuali). In tale contesto, nuove figure di professionisti, come i medici igienisti, gli ingegneri sanitari e gli architetti-urbanisti, e di imprenditori animarono il dibattito locale sui temi della modernizzazione e della industrializzazione urbana, proiettando l’immagine e la forma della città esistente in una inedita dimensione metropolitana.
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