L’articolo affronta il tema del posizionamento nell’etnografia multisituata della migrazione. La discussione si sviluppa a partire dalla molteplicità delle strategie di accesso al campo messe in atto dal ricercatore insider, che può muoversi tra le categorie di visibilità e invisibilità. Il posizionamento che ne deriva, insieme a tempo e ubicazione, contribuiscono a determinare modalità ed esiti dell’acceso al campo. Gli autori analizzano le strategie adottate nel corso di una ricerca multisituata tra Italia e Romania condotta da un ricercatore romeno, che ha assunto i molteplici ruoli di migrante, sociologo, amico di amici e amico di parenti. A Milano, mentre le posizioni visibili hanno comportato forti limitazioni d’accesso al campo, quelle invisibili hanno prodotto risultati fruttuosi. In entrambi i contesti, la strategia di accesso alle informazioni più efficace si è basata sulla costruzione di rapporti di fiducia mediante l’intercessione di amici e parenti (gatekeepers). L’ubicazione della ricerca e il tempo a disposizione degli interlocutori hanno determinato la relazione tra questi e il ricercatore: la situazione di Milano – tempo limitato dalla ricerca di lavoro e diffidenza – si è contrapposta alle circostanze in Romania – tempo libero delle vacanze estive e disponibilità a raccontare la propria esperienza di migrazione.

Visibilità e invisibilità. Posizionamento, fiducia e accesso al campo in un’etnografia sui migranti romeni in Italia

PIZZOLATI, Micol
2014-01-01

Abstract

L’articolo affronta il tema del posizionamento nell’etnografia multisituata della migrazione. La discussione si sviluppa a partire dalla molteplicità delle strategie di accesso al campo messe in atto dal ricercatore insider, che può muoversi tra le categorie di visibilità e invisibilità. Il posizionamento che ne deriva, insieme a tempo e ubicazione, contribuiscono a determinare modalità ed esiti dell’acceso al campo. Gli autori analizzano le strategie adottate nel corso di una ricerca multisituata tra Italia e Romania condotta da un ricercatore romeno, che ha assunto i molteplici ruoli di migrante, sociologo, amico di amici e amico di parenti. A Milano, mentre le posizioni visibili hanno comportato forti limitazioni d’accesso al campo, quelle invisibili hanno prodotto risultati fruttuosi. In entrambi i contesti, la strategia di accesso alle informazioni più efficace si è basata sulla costruzione di rapporti di fiducia mediante l’intercessione di amici e parenti (gatekeepers). L’ubicazione della ricerca e il tempo a disposizione degli interlocutori hanno determinato la relazione tra questi e il ricercatore: la situazione di Milano – tempo limitato dalla ricerca di lavoro e diffidenza – si è contrapposta alle circostanze in Romania – tempo libero delle vacanze estive e disponibilità a raccontare la propria esperienza di migrazione.
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