Adolf Reinach, filosofo e giurista, allievo di Edmund Husserl, applicò il metodo fenomenologico allo studio del diritto. In coerenza con tale impostazione speculativa, ricercò gli a priori giuridici, vale a dire gli elementi invarianti, pre-normativi del diritto positivo. La sua opera più importante, I fondamenti a priori del diritto civile (1913), indaga i fattori essenziali del diritto delle obbligazioni. Ma già nella sua dissertazione di laurea, Sul concetto di causalità nel diritto penale vigente (1905), è possibile rintracciare – sia pure in forma non dispiegata – il problema che caratterizzerà in modo eminente il suo successivo pensiero: quello degli a priori giuridici. Oltre a questo primo scritto, sono analizzati gli ultimi appunti che Reinach scrisse sul fronte della prima guerra mondiale. L’oggetto della sua riflessione è completamente mutato: è l’esperienza religiosa – ora – ad occuparlo, in una ricerca insieme fenomenologica ed esistenziale del senso stesso della finitezza umana e dell’apertura all’Assoluto.

Il primo e l'ultimo Reinach. Fenomenologia del diritto e della fede

SIMONELLI, Maria Ausilia
2015-01-01

Abstract

Adolf Reinach, filosofo e giurista, allievo di Edmund Husserl, applicò il metodo fenomenologico allo studio del diritto. In coerenza con tale impostazione speculativa, ricercò gli a priori giuridici, vale a dire gli elementi invarianti, pre-normativi del diritto positivo. La sua opera più importante, I fondamenti a priori del diritto civile (1913), indaga i fattori essenziali del diritto delle obbligazioni. Ma già nella sua dissertazione di laurea, Sul concetto di causalità nel diritto penale vigente (1905), è possibile rintracciare – sia pure in forma non dispiegata – il problema che caratterizzerà in modo eminente il suo successivo pensiero: quello degli a priori giuridici. Oltre a questo primo scritto, sono analizzati gli ultimi appunti che Reinach scrisse sul fronte della prima guerra mondiale. L’oggetto della sua riflessione è completamente mutato: è l’esperienza religiosa – ora – ad occuparlo, in una ricerca insieme fenomenologica ed esistenziale del senso stesso della finitezza umana e dell’apertura all’Assoluto.
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