Il contrasto giurisprudenziale manifestatosi nelle sentenze della Cassazione in commento attiene alla configurabilità del peculato o della truffa nel caso di condotte appropriative realizzate dal curatore fallimentare sulle somme depositate su conti correnti intestati alla procedura fallimentare e trae origine dal diverso modo di intendere il concetto di disponibilità del bene quale elemento costitutivo del delitto di peculato, rispettivamente assunto come premessa argomentativa dai due contrapposti orientamenti.
La condotta appropriativa del curatore infedele contesa tra peculato e truffa: le ragioni di un contrasto
FIORE, Stefano
2010-01-01
Abstract
Il contrasto giurisprudenziale manifestatosi nelle sentenze della Cassazione in commento attiene alla configurabilità del peculato o della truffa nel caso di condotte appropriative realizzate dal curatore fallimentare sulle somme depositate su conti correnti intestati alla procedura fallimentare e trae origine dal diverso modo di intendere il concetto di disponibilità del bene quale elemento costitutivo del delitto di peculato, rispettivamente assunto come premessa argomentativa dai due contrapposti orientamenti.File in questo prodotto:
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