Il lavoro approfondisce la nuova disciplina delle attività connesse alla pesca finalizzate ad erogare un servizio turistico. In particolare, è affrontato il tema della equiparazione del pescaturismo con l'agriturismo, della pesca con l'agricoltura (ai sensi della normativa di orientamento del 2001).Si tratta di un percorso appena iniziato, che rischia di interrompersi a causa di alcune norme introdotte nel 2004: la mancata conferma della possibilità di esercitare servizi di tutela delle coste e dell’ecosistema acquatico da parte degli imprenditori ittici e l’eccessiva dilatazione dei soggetti che possono beneficiare dello statuto di favore . Tuttavia, i segnali di questi ultimi anni (seppur ancora timidi), tra i quali si deve annoverare la norma analizzata nel saggio, ci consentono di affermare che la vocazione territoriale dell’attività ittica non appare considerata, al pari di quanto avviene nel settore agrario, subalterna al ruolo di produzione di beni, ma intesa come paritariamente diretta ad innovare ed arricchire il comparto nel suo insieme, dotandolo di un’ampia rete di relazioni esterne e sistematiche. Talché potrebbe estendersi anche all’impresa ittica quanto già evidenziato per l’agricoltura : ormai lo spartiacque dell’attività si muove lungo il crinale del binomio pesca-mercato/pesca-territorio.
Commento all’art. 12 del decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 96
BRUNO, Francesco
2007-01-01
Abstract
Il lavoro approfondisce la nuova disciplina delle attività connesse alla pesca finalizzate ad erogare un servizio turistico. In particolare, è affrontato il tema della equiparazione del pescaturismo con l'agriturismo, della pesca con l'agricoltura (ai sensi della normativa di orientamento del 2001).Si tratta di un percorso appena iniziato, che rischia di interrompersi a causa di alcune norme introdotte nel 2004: la mancata conferma della possibilità di esercitare servizi di tutela delle coste e dell’ecosistema acquatico da parte degli imprenditori ittici e l’eccessiva dilatazione dei soggetti che possono beneficiare dello statuto di favore . Tuttavia, i segnali di questi ultimi anni (seppur ancora timidi), tra i quali si deve annoverare la norma analizzata nel saggio, ci consentono di affermare che la vocazione territoriale dell’attività ittica non appare considerata, al pari di quanto avviene nel settore agrario, subalterna al ruolo di produzione di beni, ma intesa come paritariamente diretta ad innovare ed arricchire il comparto nel suo insieme, dotandolo di un’ampia rete di relazioni esterne e sistematiche. Talché potrebbe estendersi anche all’impresa ittica quanto già evidenziato per l’agricoltura : ormai lo spartiacque dell’attività si muove lungo il crinale del binomio pesca-mercato/pesca-territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.