Il Centro Linguistico dell’Università del Molise provvede alla didattica linguistica per l’intero ateneo. Accanto ai corsi di lingue previsti dai programmi di ciascun corso di laurea, la struttura organizza attività interculturali e interventi per l’aggiornamento e la formazione interna, rivolti ai docenti ed ai CEL. Il CLA gestisce inoltre l’insegnamento dell’italiano L2 per i circa 50 studenti stranieri che l’università accoglie ogni semestre nell’ambito del programma Erasmus. La diversità dei livelli di competenza in entrata, unitamente alla diversità delle L1 e alla varietà di bisogni e motivazioni degli apprendenti creano situazioni complesse che si traducono in vere e proprie sfide didattiche. Dall’A.A. 2008-09 si registra inoltre un afflusso sempre maggiore di studenti turcofoni. Ciò ha reso necessario riflettere sull’impatto che L1 tipologicamente lontane dall’italiano hanno sulla didattica e sull’organizzazione complessiva dei corsi. Allo stato attuale, una ricerca sulle prime fasi acquisizionali della morfologia italiana sta cercando di raccogliere indicazioni utili a calibrare meglio i percorsi didattici iniziali (0-A1). Le implicazioni di politica linguistica riguardano invece un livello più ampio – quello europeo – sul quale sarebbe auspicabile intervenire per tracciare delle linee comuni di intervento per la preparazione e l’accoglienza linguistica.

La didattica dell'italiano L2 in Molise: accoglienza, condivisione e ricerca.

FIORENTINO, Giuliana
2011-01-01

Abstract

Il Centro Linguistico dell’Università del Molise provvede alla didattica linguistica per l’intero ateneo. Accanto ai corsi di lingue previsti dai programmi di ciascun corso di laurea, la struttura organizza attività interculturali e interventi per l’aggiornamento e la formazione interna, rivolti ai docenti ed ai CEL. Il CLA gestisce inoltre l’insegnamento dell’italiano L2 per i circa 50 studenti stranieri che l’università accoglie ogni semestre nell’ambito del programma Erasmus. La diversità dei livelli di competenza in entrata, unitamente alla diversità delle L1 e alla varietà di bisogni e motivazioni degli apprendenti creano situazioni complesse che si traducono in vere e proprie sfide didattiche. Dall’A.A. 2008-09 si registra inoltre un afflusso sempre maggiore di studenti turcofoni. Ciò ha reso necessario riflettere sull’impatto che L1 tipologicamente lontane dall’italiano hanno sulla didattica e sull’organizzazione complessiva dei corsi. Allo stato attuale, una ricerca sulle prime fasi acquisizionali della morfologia italiana sta cercando di raccogliere indicazioni utili a calibrare meglio i percorsi didattici iniziali (0-A1). Le implicazioni di politica linguistica riguardano invece un livello più ampio – quello europeo – sul quale sarebbe auspicabile intervenire per tracciare delle linee comuni di intervento per la preparazione e l’accoglienza linguistica.
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