È proprio attraverso il gioco che «il bambino scopre il mondo, i suoi misteri e le sue leggi, mette alla prova le proprie conoscenze e le proprie capacità, impara a conoscere gli altri. […] [Solo se] il bambino può vivere queste esperienze da solo, con gli amici, sfidandosi e sfidandoli ogni volta, mettendo alla prova quello che sa e che sa fare, raggiungendo nuovi livelli e nuovi traguardi […] [potrà innestarsi quel] gioco continuo fra autonomia e riconoscimento, approvazione e ratificazione » (Tonucci, 2002) indispensabile per lo sviluppo di ogni persona. Lo studio dei divertimenti e delle nuove modalità di giochi può fornire un importante campo per esplorare i molti differenti aspetti delle vite sociali dei bambini, proprio perché “giocare” sembrerebbe essere (è) quello che i bambini dovrebbero fare (fanno), e capire esattamente come giocano equivale a comprendere in che modo essi “creano cultura” (James, Jenks, Prout, 2002). Di qui, consapevoli di vivere una rivoluzione culturale nell’ambito della comunicazione e dell’informazione, è opportuno capire come le nuove generazioni giocano in relazione anche all’utilizzo degli strumenti tecnologici più diffusi. Prendendo le mosse da questo quadro teorico, la ricerca condotta in Molise si è posta l’obiettivo di descrivere la relazione tra minori e adulti circa l’uso dei mezzi audiovisivi, esaminando, da un lato, come i bambini e gli adolescenti utilizzino le nuove tecnologie audiovisive e a chi comunichino le loro esperienze di gioco tecnologico, dall’altro, come si rapportino genitori e figli in merito all’uso di tali tecnologie.
Gioco, new media e socializzazione dell’infanzia
GRIGNOLI, Daniela;MANCINI, Antonio
2006-01-01
Abstract
È proprio attraverso il gioco che «il bambino scopre il mondo, i suoi misteri e le sue leggi, mette alla prova le proprie conoscenze e le proprie capacità, impara a conoscere gli altri. […] [Solo se] il bambino può vivere queste esperienze da solo, con gli amici, sfidandosi e sfidandoli ogni volta, mettendo alla prova quello che sa e che sa fare, raggiungendo nuovi livelli e nuovi traguardi […] [potrà innestarsi quel] gioco continuo fra autonomia e riconoscimento, approvazione e ratificazione » (Tonucci, 2002) indispensabile per lo sviluppo di ogni persona. Lo studio dei divertimenti e delle nuove modalità di giochi può fornire un importante campo per esplorare i molti differenti aspetti delle vite sociali dei bambini, proprio perché “giocare” sembrerebbe essere (è) quello che i bambini dovrebbero fare (fanno), e capire esattamente come giocano equivale a comprendere in che modo essi “creano cultura” (James, Jenks, Prout, 2002). Di qui, consapevoli di vivere una rivoluzione culturale nell’ambito della comunicazione e dell’informazione, è opportuno capire come le nuove generazioni giocano in relazione anche all’utilizzo degli strumenti tecnologici più diffusi. Prendendo le mosse da questo quadro teorico, la ricerca condotta in Molise si è posta l’obiettivo di descrivere la relazione tra minori e adulti circa l’uso dei mezzi audiovisivi, esaminando, da un lato, come i bambini e gli adolescenti utilizzino le nuove tecnologie audiovisive e a chi comunichino le loro esperienze di gioco tecnologico, dall’altro, come si rapportino genitori e figli in merito all’uso di tali tecnologie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.