La Regione Campania nella programmazione 2000/2006 ha promosso e finanziato una serie di interventi a sostegno del settore della pesca e dell’acquacoltura, per la prima volta di competenza regionale. In tale contesto si inserisce il progetto “Valorizzazione dei prodotti di acquacoltura in Campania” finanziato al Consorzio per la formazione, la valorizzazione e la difesa delle risorse agro-alimentari delle aree interne dell’Italia meridionale (COVADIRAM), che si proponeva come obiettivi: lo studio, la promozione e la valorizzazione dei prodotti provenienti dall’attività di acquacoltura della Regione Campania. Per raggiungere le finalità che il progetto si proponeva sono state messe in atto una serie di azioni volte in primo luogo alla conoscenza e alla comprensione del contesto di riferimento. Quindi, si è proceduto, in collaborazione con il DiSTAAM dell’Università degli Studi del Molise, all’individuazione delle caratteristiche microbiologiche, chimiche, fisiche e sensoriali di spigole da acquacoltura con la finalità di riconoscerle da quelle pescate. Si è studiata la filiera di produzione e commercializzazione delle spigole da acquacoltura per individuare i punti critici e suggerire interventi per il loro superamento. E’, inoltre, stata dedicata particolare attenzione all’individuazione di tecniche di conservazione in grado di prolungare la vita di scaffale di differenti tipologie di prodotti da acquacoltura in particolare sono state eseguite prove di conservazione di gamberetti e filetti di spigola. Infine si è proceduto a prove di alimentazione di spigole allevate in vasca con mangimi arricchiti con microrganismi probiotici. I risultati ottenuti dall’attività progettuale potrebbero apportare benefici al comparto, infatti, i sistemi di conservazione messi a punto permetterebbero il prolungamento della vita di scaffale di questa tipologia di prodotti riducendo drasticamente le perdite economiche dovute ad alterazioni; inoltre, lo studio puntuale delle caratteristiche nutrizionali e microbiologiche dei prodotti ittici da allevamento, che nulla hanno da invidiare ai prodotti della pesca, e la loro divulgazione potrebbero convincere quella fascia di consumatori ancora scettici ad accostarsi a questi prodotti incrementandone la domanda. Infine l’individuazione di alcune caratteristiche peculiari in grado di discriminare i prodotti ittici pescati da quelli allevati permette un miglior controllo di questi prodotti smascherando eventuali discrasie tra le etichette e l’effettiva provenienza.
- Progetto: Valorizzazione di prodotti da acquacoltura in Campania. –
SORRENTINO, Elena;N. IAFFALDANO;CAPILONGO, Valeria;
2008-01-01
Abstract
La Regione Campania nella programmazione 2000/2006 ha promosso e finanziato una serie di interventi a sostegno del settore della pesca e dell’acquacoltura, per la prima volta di competenza regionale. In tale contesto si inserisce il progetto “Valorizzazione dei prodotti di acquacoltura in Campania” finanziato al Consorzio per la formazione, la valorizzazione e la difesa delle risorse agro-alimentari delle aree interne dell’Italia meridionale (COVADIRAM), che si proponeva come obiettivi: lo studio, la promozione e la valorizzazione dei prodotti provenienti dall’attività di acquacoltura della Regione Campania. Per raggiungere le finalità che il progetto si proponeva sono state messe in atto una serie di azioni volte in primo luogo alla conoscenza e alla comprensione del contesto di riferimento. Quindi, si è proceduto, in collaborazione con il DiSTAAM dell’Università degli Studi del Molise, all’individuazione delle caratteristiche microbiologiche, chimiche, fisiche e sensoriali di spigole da acquacoltura con la finalità di riconoscerle da quelle pescate. Si è studiata la filiera di produzione e commercializzazione delle spigole da acquacoltura per individuare i punti critici e suggerire interventi per il loro superamento. E’, inoltre, stata dedicata particolare attenzione all’individuazione di tecniche di conservazione in grado di prolungare la vita di scaffale di differenti tipologie di prodotti da acquacoltura in particolare sono state eseguite prove di conservazione di gamberetti e filetti di spigola. Infine si è proceduto a prove di alimentazione di spigole allevate in vasca con mangimi arricchiti con microrganismi probiotici. I risultati ottenuti dall’attività progettuale potrebbero apportare benefici al comparto, infatti, i sistemi di conservazione messi a punto permetterebbero il prolungamento della vita di scaffale di questa tipologia di prodotti riducendo drasticamente le perdite economiche dovute ad alterazioni; inoltre, lo studio puntuale delle caratteristiche nutrizionali e microbiologiche dei prodotti ittici da allevamento, che nulla hanno da invidiare ai prodotti della pesca, e la loro divulgazione potrebbero convincere quella fascia di consumatori ancora scettici ad accostarsi a questi prodotti incrementandone la domanda. Infine l’individuazione di alcune caratteristiche peculiari in grado di discriminare i prodotti ittici pescati da quelli allevati permette un miglior controllo di questi prodotti smascherando eventuali discrasie tra le etichette e l’effettiva provenienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.