Children and Context-aware Inclusive Tuning of Cartoons. Design of multimedia contents in an inclusive perspective.

Thanks to the specific characteristics of multimedia language, cartoons can transmit significant messages to viewers, both emotionally and rationally: this contribution reflects on the potential of cartoons to facilitate and support inclusive processes (also) regarding children with disabilities. In addition to examining functional strategies for promoting a more aware and more active use by all subjects, the article proposes a possible use of Artificial Intelligence to support the dialogue between Media Education and inclusive processes. On one level, the adult (educator, teacher or parent) has the task of observing the child during viewing, interacting with the child and encouraging verbalization about what has been seen: technologies can offer additional data compared to what has been observed, allowing for an even more targeted way of acting with respect to the specific needs of each child. On another level, one can use the same data to create even more interactive content that allows the narration to adapt to the specific wishes, attitudes and needs of each child. Striving in the direction of educating the media, with the media and for the media, the article promotes a conscious and critical use of technologies: useful tools for both education professionals and family members.

Grazie alle caratteristiche specifiche del linguaggio multimediale, i cartoon riescono a trasmettere messaggi significativi tra i loro fruitori, sia a livello emotivo che razionale: questo contributo riflette sulle loro potenzialità nel facilitare e sostenere processi inclusivi (anche) dei bambini con disabilità. Oltre a interrogarsi sulle strategie funzionali a promuovere una fruizione più consapevole e più attiva da parte di tutti i soggetti, l’articolo propone un possibile utilizzo dell’Intelligenza Artificiale a supporto del dialogo tra Media Education e processi inclusivi. In primis, l’adulto (educatore, insegnante o genitore) ha il compito di osservare il bambino durante la fruizione, interagendo con lui e favorendo la verbalizzazione a partire da quanto visto: le tecnologie possono offrire dati ulteriori rispetto a quanto osservato, consentendo di agire in modo ancora più mirato rispetto ai bisogni specifici di ciascun bambino. A un secondo livello, è possibile usare gli stessi dati per la realizzazione di contenuti ancora più interattivi che consentano alla narrazione di adattarsi ai desideri, alle attitudini e ai bisogni specifici di ogni bambino. Agendo nella direzione di educare ai media, con i media e per i media, l’articolo promuove un ricorso consapevole e critico alle tecnologie: strumenti utili sia per i professionisti dell’educazione che per i familiari.