Paul Ricoeur: muore il rivoluzionario, rinasce il pacifista, cristiano sempre. Introduzione a "Paul Ricoeur pacifista. Dal cristianesimo sociale di Terre Nouvelle all'etica della politica".

This essay aims to shed light on the early years of Paul Ricoeur's cultural and political commitment (1936-1939) in which his articles appeared in the journal Terre Nouvelle, organ of the Chretiens Revolutionnaires placed on the Index by the Holy Office in 1936. The preface sets out the motivations that prompted the editors of the monographic issue of Acta Philosophica to think about the chosen theme. The first part offers an annotated reading of some of Ricoeur's most incisive articles on his militancy for peace and socialism in the war scenarios of Europe, on the themes of Christian philosophy bent to understanding the complex reality of that historical moment. The historical reading of this existential passage is offered as evidence of the political commitment that would remain firm in the development of Ricoeur's future thought and initiatives. The second part of the contribution dwells again on the "conflict", but as a key to the conceptual reading of some of the French philosopher's biographical experiences and the hermeneutical joints of his ethics, in which the value of concrete action, non-violence and justice, lived Christianity, find synthesis and balance in the narrative discourse of memory and identity.

Questo saggio si propone di fare luce sui primi anni dell’impegno culturale e politico di Paul Ricoeur (1936-1939) in cui appaiono i suoi articoli sulla rivista Terre Nouvelle, organo dei Chretiens Revolutionnaires messa all’Indice dal Sant’Uffizio nel 1936. Nella premessa si espongono le motivazioni che hanno spinto i curatori del numero monografico di Acta Philosophica a ragionare sul tema scelto. Nella prima parte si offre la lettura commentata di alcuni degli articoli più incisivi di Ricoeur sulla sua militanza per la pace e il socialismo negli scenari di guerra dell’Europa, sui temi della filosofia cristiana piegati alla comprensione della realtà complessa di quel momento storico. La lettura storica di questo passaggio esistenziale è offerta come testimonianza dell’impegno politico che resterà saldo nello sviluppo del pensiero e delle iniziative future di Ricoeur. La seconda parte del contributo si sofferma ancora sul “conflitto”, ma come chiave di lettura concettuale di alcune esperienze biografiche del filosofo francese e degli snodi ermeneutici della sua etica, in cui il valore dell’agire concreto, della non violenza e della giustizia, del cristianesimo vissuto, trovano la sintesi e l’equilibrio nel discorso narrativo della memoria e dell’identità.