Abuso d'ufficio e diritto amministrativo. Il problema dei due ordinamenti, tra eterointegrazione e incorporazione

Abuse of power (abuso d’ufficio) is a great deal of italian Criminal Law. It implies discretionnary power and its value in the light of the theory Legal Orders. Moreover, it implies a specific relationships among Criminal law and Adminis trative law, under the theory of relativity. This method aiming to solve a general problem of integration between the two legal Orders, can as well solve a problem of the new version of italian law on abuse of powers (under art. 323 of Criminal Code), making clear aims and meanings of abuse under its rule of law.

L’abuso d’ufficio riflette, per tradizione, la relazione tra i due ordinamenti. Difatti, rappresenta l’integrazione tra diritto penale e diritto amministrativo. Presuppone un grande fattore sottinteso: l’esercizio del potere amministrativo. L’abuso, anche nella nuova versione dell’art. 323 c.p., è sempre nell’esercizio della funzione, mai nella semplice posizione di autorità. Nella questione del buono o del cattivo uso del potere amministrativo si riflette, dunque, tutto il problema storico dell’abuso. E, in esso, il problema dell’integrazione, nella relatività degli ordinamenti. Difatti, è in questa luce che si rivela il problema specifico dell’abuso, partendo dal nuovo testo dell’art. 323 c.p.: che significa “specifica regola di condotta”, che significa imparzialità, nella relazione che un ordinamento assume verso l’altro? La risposta è nella chiave di lettura che qui si propone: l’eterointegrazione o l’incorporazione delle norme. Sono figure opposte e rivelano l’autonomia del l’ordinamento amministrativo o, viceversa, l’autonomia dell’ordinamento pe nale. Si vedrà che la loro interpretazione finisce per determinare l’abuso e la sua regola, in sensi diversi ma egualmente ammissibili.