La Santa Sede tra Slovacchia e Cecoslovacchia

The Vatican has often called attention to the fact that during the Holocaust, even in a Catholic country like Slovakia, some Catholics were passive in the face of the collective tragedy of the Jews. The issue, from a scholarly perspective, had come up again as early as 2021, after the first archival findings from the opening of the new Vatican papers on Pius XII. The essay in particular deals with Slovakia in the Nazi era and on the Holy See's general attitude toward the collaborationist regime under Msgr. Tiso. The opening of the archives on Pius XII, decided by Pope Francis, has not only made it possible to place already known documents in a broader context, but also to reveal a number of interesting details about the actions of the Slovak episcopate during World War II. Based on primary and secondary sources.

Il Vaticano ha spesso richiamato l’attenzione sul fatto che durante la Shoah, anche in un Paese cattolico come la Slovacchia, alcuni cattolici furono passivi di fronte alla tragedia collettiva degli ebrei. La questione, sotto un profilo scientifico, si era riproposta già all’inizio del 2021, dopo che furono rese note le prime risultanze archivistiche derivanti dall’apertura delle nuove carte vaticane su Pio XII. L'articolo in particolare tratta della Slovacchia in era nazista e dell’atteggiamento generale della Santa Sede nei confronti del regime collaborazionista di mons. Tiso. L’apertura degli archivi su Pio XII, decisa da papa Francesco, non solo ha consentito di collocare documenti già noti in un più ampio contesto, ma anche di svelare una serie di dettagli interessanti sull'azione dell'episcopato slovacco durante la seconda guerra mondiale. Il saggio è basato su fonti primarie e secondarie.