Negli ultimi anni il ricorso a procedure radiologiche invasive a scopo diagnostico e terapeutico negli anziani è significativamente aumentato e ciò ha indotto inevitabilmente un aumento importante dell’incidenza della nefropatia da contrasto (CIN) 1. Per definizione la CIN è una condizione caratterizzata da aumento dei valori della creatinina in seguito alla somministrazione del mezzo di contrasto dopo l’esclusione degli altri fattori di rischio che possono compromet- tere la funzionalità renale (ipercolesterolemia, tromboembolismo, scompenso glico-metabolico). Secondo i dati della letteratura la CIN occupa il terzo posto come causa potenziale di insufficienza renale. Di solito, i soggetti con CIN si presentano asintomatici, manifestano il massimo incremento della creatininemia intorno al 3 giorno dopo la somministrazione del mezzo di contrasto e nella maggioranza dei casi recuperano la funzionalità renale senza ricorrere alla dialisi. Tuttavia la CIN si associa ad aumento della morbilità, prolungamento della ospedalizzazione e della mortalità soprattutto nel paziente anziano. Diversi studi hanno dimostrato che l’età costituisce un fattore non- modificabile ed indipendente nello sviluppo di CIN. Per quanto i motivi principali di questo rischio estremamente aumentato non siano ancora ben chiari, si ritiene che la genesi sia verosimilmente multifattoriale. Già in condizioni fisiologiche, è ben noto che che negli anziani si assiste ad una riduzione del filtrato glomerulare, della secrezione tubulare e della capacità di concentrazione del rene. In tale contesto, la somministrazione di mezzo di contrasto può rap- presentare un fattore precipitante sull’ulteriore deterioramento della funzionalità renale con conseguenze talvolta fatali 2-4. Ènecessario poi sottolineare che l’insufficienza renale cronica rappresenta una con- dizione molto frequente negli anziani (si stima che circa il 38% degli ultrasettantenni presentano un’insufficienza renale cronica in 3° stadio) 5 ed è un fattore di rischio indipendente nello sviluppo di CIN.

Contrast media nephropathy: Prevention

Klara Komici
2013-01-01

Abstract

Negli ultimi anni il ricorso a procedure radiologiche invasive a scopo diagnostico e terapeutico negli anziani è significativamente aumentato e ciò ha indotto inevitabilmente un aumento importante dell’incidenza della nefropatia da contrasto (CIN) 1. Per definizione la CIN è una condizione caratterizzata da aumento dei valori della creatinina in seguito alla somministrazione del mezzo di contrasto dopo l’esclusione degli altri fattori di rischio che possono compromet- tere la funzionalità renale (ipercolesterolemia, tromboembolismo, scompenso glico-metabolico). Secondo i dati della letteratura la CIN occupa il terzo posto come causa potenziale di insufficienza renale. Di solito, i soggetti con CIN si presentano asintomatici, manifestano il massimo incremento della creatininemia intorno al 3 giorno dopo la somministrazione del mezzo di contrasto e nella maggioranza dei casi recuperano la funzionalità renale senza ricorrere alla dialisi. Tuttavia la CIN si associa ad aumento della morbilità, prolungamento della ospedalizzazione e della mortalità soprattutto nel paziente anziano. Diversi studi hanno dimostrato che l’età costituisce un fattore non- modificabile ed indipendente nello sviluppo di CIN. Per quanto i motivi principali di questo rischio estremamente aumentato non siano ancora ben chiari, si ritiene che la genesi sia verosimilmente multifattoriale. Già in condizioni fisiologiche, è ben noto che che negli anziani si assiste ad una riduzione del filtrato glomerulare, della secrezione tubulare e della capacità di concentrazione del rene. In tale contesto, la somministrazione di mezzo di contrasto può rap- presentare un fattore precipitante sull’ulteriore deterioramento della funzionalità renale con conseguenze talvolta fatali 2-4. Ènecessario poi sottolineare che l’insufficienza renale cronica rappresenta una con- dizione molto frequente negli anziani (si stima che circa il 38% degli ultrasettantenni presentano un’insufficienza renale cronica in 3° stadio) 5 ed è un fattore di rischio indipendente nello sviluppo di CIN.
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