Si ragiona molto, già da tempo e da diversi punti di vista, intorno alle strategie di riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale anche e soprattutto in termini di strumenti di costruzione e rafforzamento dell'identità collettiva attraverso l'esplicitazione e il radicamento di valori e di princìpi volti a caratterizzare e rendere coesa una comunità . Il contributo si propone di rendere conto di un’esperienza di interpretazione e restituzione di fonti documentarie, realizzata partendo dalle tradizionali attività di descrizione inventariale per approdare ad una dimensione di archivio narrato. ilCartastorie, museo dell’archivio storico del Banco di Napoli, rappresenta un esperimento di comunicazione del patrimonio archivistico, realizzato forzando l'impostazione delle formule tradizionali. L’orientamento è stato quello di provare a realizzare una strategia complessiva di conoscenza e tradurne la specifica visione in modelli di comunicazione e diffusione; l’impegno è stato quello di creare un percorso capace di evitare un corto circuito comunicativo tra due mondi, quello della struttura museale e quello dei fondi archivistici, già di per sé autonomamente problematici. L'archivio storico afferente alla Fondazione Banco di Napoli conserva senza soluzione di continuità la documentazione degli antichi banchi napoletani di età moderna e degli organismi che gli sono succeduti sino al XX secolo, lungo un percorso che partendo dalla più antica bancale reperita - datata 1569 - arriva ai verbali del Cda del Banco di Napoli del 1997. Il complesso archivistico ha una notevole consistenza: 330 stanze, 80 km di scaffalature, oltre 60.000 tra registri e faldoni che conservano circa 300 milioni di documenti; la proiezione contenutistica, per difetto, è data in 17 milioni di nomi di correntisti per i soli otto antichi banchi che hanno operato in età moderna . Si tratta quindi di un serbatoio documentale con un patrimonio informativo di straordinaria ricchezza che merita attenta e costante attenzione in termini di gestione, per realizzare forme sempre migliori di fruizione e divulgazione non solo fra gli addetti ai lavori, ma soprattutto fra un più ampio pubblico.

L'Archivio Storico del Banco di Napoli e il "Progetto Cartastorie" come esempio di valorizzazione della storia produttiva di un territorio

Ilaria Zilli
2020-01-01

Abstract

Si ragiona molto, già da tempo e da diversi punti di vista, intorno alle strategie di riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale anche e soprattutto in termini di strumenti di costruzione e rafforzamento dell'identità collettiva attraverso l'esplicitazione e il radicamento di valori e di princìpi volti a caratterizzare e rendere coesa una comunità . Il contributo si propone di rendere conto di un’esperienza di interpretazione e restituzione di fonti documentarie, realizzata partendo dalle tradizionali attività di descrizione inventariale per approdare ad una dimensione di archivio narrato. ilCartastorie, museo dell’archivio storico del Banco di Napoli, rappresenta un esperimento di comunicazione del patrimonio archivistico, realizzato forzando l'impostazione delle formule tradizionali. L’orientamento è stato quello di provare a realizzare una strategia complessiva di conoscenza e tradurne la specifica visione in modelli di comunicazione e diffusione; l’impegno è stato quello di creare un percorso capace di evitare un corto circuito comunicativo tra due mondi, quello della struttura museale e quello dei fondi archivistici, già di per sé autonomamente problematici. L'archivio storico afferente alla Fondazione Banco di Napoli conserva senza soluzione di continuità la documentazione degli antichi banchi napoletani di età moderna e degli organismi che gli sono succeduti sino al XX secolo, lungo un percorso che partendo dalla più antica bancale reperita - datata 1569 - arriva ai verbali del Cda del Banco di Napoli del 1997. Il complesso archivistico ha una notevole consistenza: 330 stanze, 80 km di scaffalature, oltre 60.000 tra registri e faldoni che conservano circa 300 milioni di documenti; la proiezione contenutistica, per difetto, è data in 17 milioni di nomi di correntisti per i soli otto antichi banchi che hanno operato in età moderna . Si tratta quindi di un serbatoio documentale con un patrimonio informativo di straordinaria ricchezza che merita attenta e costante attenzione in termini di gestione, per realizzare forme sempre migliori di fruizione e divulgazione non solo fra gli addetti ai lavori, ma soprattutto fra un più ampio pubblico.
2020
978-88-2970-628-0
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