Nel presente lavoro si prende in esame il concetto di diversità, fenomeno sociale di rilievo delle società contemporanee, osservandone le caratteristiche costitutive che lo rendono particolarmente ambivalente, nonché le differenze specifiche nelle quali questo «concetto sfuggente» viene declinato. La declinazione in differenze verrà desunta dalla ricerca empirica che ha ad oggetto le narrative televisive italiane. Il lavoro è suddiviso in due parti. Una prima parte di ricognizione teorica attorno ai temi della diversità e alla specificità del punto di vista sociologico su quest’ultima. Si tratta di un’indagine epistemologica attorno al significato (e al valore) della diversità, generalmente intesa, nel tentativo di individuare un apparato pratico teorico in grado di studiare il fenomeno della diversità (livello astratto e generale) prima della sua articolazione in differenze (livello concreto e particolare). In questa prima fase si attinge da più discipline quali l’antropologia culturale, la psicologia sociale e culturale, la filosofia politica oltre alla comunicazione interculturale, i cultural studies e le queer theories. Il tentativo è quello di collocare il problema della diversità all’interno di una prospettiva di sociologia della conoscenza che prende le mosse dal paradigma del costruttivismo sociale, rendendo così la diversità un’esperienza (potenzialmente) universale, indipendente dal possesso di attributi particolari legati alle differenze specifiche nelle quali questa si configura. Nella seconda parte verranno prese in esame le rappresentazioni mediatiche della diversità presenti nelle narrative televisive in modo tale da ricostruire il panorama delle differenze rappresentato nell’arco degli ultimi 15 anni di produzione televisiva italiana. Sulla base di questo campione verrà poi svolta un’indagine qualitativa relativa alla descrizione dei personaggi, delle vicende narrate, facendo attenzione ai modelli e ai paradigmi utilizzati nella rappresentazione. L’approfondimento qualitativo non intende tanto soffermarsi sulle modalità di rappresentazione delle singole differenze quanto piuttosto sui tratti comuni rintracciabili tra i vari casi in modo tale da individuare una mappa delle problematiche legate al tema della diversità. Oltre alla ricostruzione quanti-qualitativa si intende fare un parallelo tra rappresentazioni mediatiche da un parte e rappresentazioni sociali che informano il comportamento individuale dall’altra. Le rappresentazioni mediatiche si presentano infatti come un caso particolare di esperienza attraverso le quali sempre più pubblici si informano e familiarizzano con la diversità. Allo stesso tempo questo processo non è però privo di conseguenze poiché la normalizzazione della diversità finisce col compromettere il potenziale conoscitivo di questa fondamentale esperienza umana.
Declinare la diversità. Uno sguardo sociologico sulle rappresentazioni delle differenze nella fiction italiana
CORSINI, Fabio
2011-03-03
Abstract
Nel presente lavoro si prende in esame il concetto di diversità, fenomeno sociale di rilievo delle società contemporanee, osservandone le caratteristiche costitutive che lo rendono particolarmente ambivalente, nonché le differenze specifiche nelle quali questo «concetto sfuggente» viene declinato. La declinazione in differenze verrà desunta dalla ricerca empirica che ha ad oggetto le narrative televisive italiane. Il lavoro è suddiviso in due parti. Una prima parte di ricognizione teorica attorno ai temi della diversità e alla specificità del punto di vista sociologico su quest’ultima. Si tratta di un’indagine epistemologica attorno al significato (e al valore) della diversità, generalmente intesa, nel tentativo di individuare un apparato pratico teorico in grado di studiare il fenomeno della diversità (livello astratto e generale) prima della sua articolazione in differenze (livello concreto e particolare). In questa prima fase si attinge da più discipline quali l’antropologia culturale, la psicologia sociale e culturale, la filosofia politica oltre alla comunicazione interculturale, i cultural studies e le queer theories. Il tentativo è quello di collocare il problema della diversità all’interno di una prospettiva di sociologia della conoscenza che prende le mosse dal paradigma del costruttivismo sociale, rendendo così la diversità un’esperienza (potenzialmente) universale, indipendente dal possesso di attributi particolari legati alle differenze specifiche nelle quali questa si configura. Nella seconda parte verranno prese in esame le rappresentazioni mediatiche della diversità presenti nelle narrative televisive in modo tale da ricostruire il panorama delle differenze rappresentato nell’arco degli ultimi 15 anni di produzione televisiva italiana. Sulla base di questo campione verrà poi svolta un’indagine qualitativa relativa alla descrizione dei personaggi, delle vicende narrate, facendo attenzione ai modelli e ai paradigmi utilizzati nella rappresentazione. L’approfondimento qualitativo non intende tanto soffermarsi sulle modalità di rappresentazione delle singole differenze quanto piuttosto sui tratti comuni rintracciabili tra i vari casi in modo tale da individuare una mappa delle problematiche legate al tema della diversità. Oltre alla ricostruzione quanti-qualitativa si intende fare un parallelo tra rappresentazioni mediatiche da un parte e rappresentazioni sociali che informano il comportamento individuale dall’altra. Le rappresentazioni mediatiche si presentano infatti come un caso particolare di esperienza attraverso le quali sempre più pubblici si informano e familiarizzano con la diversità. Allo stesso tempo questo processo non è però privo di conseguenze poiché la normalizzazione della diversità finisce col compromettere il potenziale conoscitivo di questa fondamentale esperienza umana.File | Dimensione | Formato | |
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