La nascita dei sistemi interni di rating è un elemento di grande novità nel campo dell’intermediazione finanziaria. Spinte dall’entrata in vigore di Basilea 2, le banche hanno destinato consistenti investimenti allo sviluppo e all’applicazione dei modelli di misurazione della probabilità di default di un’impresa. La nuova metrica di rischio ha prodotto importanti riflessi sulla gestione della banca e sul rapporto tra banca e impresa; tali impatti sono stati ampliati dalla circostanza che l’introduzione del rating è avvenuta durante una fase di profonda trasformazione economica e finanziaria. La frattura strutturale nelle dinamiche competitive, produttive e finanziarie del sistema imprenditoriale e di quello bancario richiede una verifica dell’approccio fin qui seguito nell’uso quotidiano dei sistemi di rating. Si tratta di comprendere a fondo se i giudizi sulla qualità creditizia delle controparti siano sufficientemente articolati e lungimiranti nel guidare con efficienza i rapporti tra finanziatori e finanziati. La verifica sull’adeguatezza dei modelli di rating assume un ruolo fondamentale per evitare, da un lato, il rischio di un loro utilizzo riduttivo e per assicurare, dall’altro, elevati standard qualitativi dello strumento, che gioca un ruolo assai delicato nel determinare il rapporto tra banca e impresa. Il volume si propone di evidenziare le potenzialità d’uso e gli elementi critici del rating per interpretare nel modo più corretto lo strumento in funzione delle imprese e del mercato (sia del credito che dei capitali). In tale ambito, il testo ha una duplice finalità. La prima è la costruzione di un ponte tra teoria e prassi, identificando gli elementi fondamentali per guidare il disegno di un sistema di rating interno, inteso come insieme di strumenti, processi e procedure, lungo diversi mix di automazione e giudizio umano. La seconda consiste nel fornire indicazioni funzionali al miglioramento delle modalità di assegnazione del rating, con particolare riferimento alle PMI.

Il rating 2.0 per una nuova relazione tra impresa e banca

MODINA, Michele;
2012-01-01

Abstract

La nascita dei sistemi interni di rating è un elemento di grande novità nel campo dell’intermediazione finanziaria. Spinte dall’entrata in vigore di Basilea 2, le banche hanno destinato consistenti investimenti allo sviluppo e all’applicazione dei modelli di misurazione della probabilità di default di un’impresa. La nuova metrica di rischio ha prodotto importanti riflessi sulla gestione della banca e sul rapporto tra banca e impresa; tali impatti sono stati ampliati dalla circostanza che l’introduzione del rating è avvenuta durante una fase di profonda trasformazione economica e finanziaria. La frattura strutturale nelle dinamiche competitive, produttive e finanziarie del sistema imprenditoriale e di quello bancario richiede una verifica dell’approccio fin qui seguito nell’uso quotidiano dei sistemi di rating. Si tratta di comprendere a fondo se i giudizi sulla qualità creditizia delle controparti siano sufficientemente articolati e lungimiranti nel guidare con efficienza i rapporti tra finanziatori e finanziati. La verifica sull’adeguatezza dei modelli di rating assume un ruolo fondamentale per evitare, da un lato, il rischio di un loro utilizzo riduttivo e per assicurare, dall’altro, elevati standard qualitativi dello strumento, che gioca un ruolo assai delicato nel determinare il rapporto tra banca e impresa. Il volume si propone di evidenziare le potenzialità d’uso e gli elementi critici del rating per interpretare nel modo più corretto lo strumento in funzione delle imprese e del mercato (sia del credito che dei capitali). In tale ambito, il testo ha una duplice finalità. La prima è la costruzione di un ponte tra teoria e prassi, identificando gli elementi fondamentali per guidare il disegno di un sistema di rating interno, inteso come insieme di strumenti, processi e procedure, lungo diversi mix di automazione e giudizio umano. La seconda consiste nel fornire indicazioni funzionali al miglioramento delle modalità di assegnazione del rating, con particolare riferimento alle PMI.
2012
978-88-13-33467-3
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