La crisi finanziaria ha creato straordinarie condizioni di mercato per banche e imprese. Dopo un periodo in cui la crescita degli impieghi bancari è stata particolarmente sostenuta, a partire dal 2008 le banche hanno modificato i loro criteri di affidamento, che si sono fatti più severi. Le ragioni della decelerazione dei prestiti sono legate a fattori sia di domanda che di offerta: da un lato, il fabbisogno finanziario delle imprese legato all’attività di investimento si è ridotto (ma sono cresciute le necessità di finanziare il capitale circolante), dall’altro le difficoltà di provvista e l’aumento della percezione del rischio di credito hanno spinto le banche verso un atteggiamento più prudente. La turbolenza dei mercati finanziari e il cambiamento delle condizioni economiche hanno reso meno agevole il ricorso al credito da parte delle imprese, con conseguenti riflessi sulla ca-pacità di finanziare l’attività operativa sia in termini di capitale circolante che di finanza per l’espansione. Il capitolo è strutturato in tre paragrafi, di cui il primo apre con la de-scrizione della struttura del capitale delle PMI italiane attraverso l’elaborazione di dati contenuti nel database BACH. Il secondo paragrafo presenta, prima, le ragioni che favoriscono l’utilizzo del debito bancario di breve termine per analizzare, poi, i fattori che influenzano la domanda e l’offerta di credito. L’approfondimento sui riflessi prodotti dalla crisi sul comportamento finanziario delle PMI condu-ce a formulare alcune riflessioni circa il fatto che le attuali condizioni di mercato possano ampliare le difficoltà di accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il terzo paragrafo pone l’accento sui cambiamenti che banche e imprese possono apportare al fine di rafforzare la loro relazione.

I riflessi della crisi finanziaria sulla relazione banca-impresa

MODINA, Michele
2010-01-01

Abstract

La crisi finanziaria ha creato straordinarie condizioni di mercato per banche e imprese. Dopo un periodo in cui la crescita degli impieghi bancari è stata particolarmente sostenuta, a partire dal 2008 le banche hanno modificato i loro criteri di affidamento, che si sono fatti più severi. Le ragioni della decelerazione dei prestiti sono legate a fattori sia di domanda che di offerta: da un lato, il fabbisogno finanziario delle imprese legato all’attività di investimento si è ridotto (ma sono cresciute le necessità di finanziare il capitale circolante), dall’altro le difficoltà di provvista e l’aumento della percezione del rischio di credito hanno spinto le banche verso un atteggiamento più prudente. La turbolenza dei mercati finanziari e il cambiamento delle condizioni economiche hanno reso meno agevole il ricorso al credito da parte delle imprese, con conseguenti riflessi sulla ca-pacità di finanziare l’attività operativa sia in termini di capitale circolante che di finanza per l’espansione. Il capitolo è strutturato in tre paragrafi, di cui il primo apre con la de-scrizione della struttura del capitale delle PMI italiane attraverso l’elaborazione di dati contenuti nel database BACH. Il secondo paragrafo presenta, prima, le ragioni che favoriscono l’utilizzo del debito bancario di breve termine per analizzare, poi, i fattori che influenzano la domanda e l’offerta di credito. L’approfondimento sui riflessi prodotti dalla crisi sul comportamento finanziario delle PMI condu-ce a formulare alcune riflessioni circa il fatto che le attuali condizioni di mercato possano ampliare le difficoltà di accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il terzo paragrafo pone l’accento sui cambiamenti che banche e imprese possono apportare al fine di rafforzare la loro relazione.
2010
978-88-568-2428-5
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