Il tema riguardante la valutazione dei docenti e del loro insegnamento risulta oggi, in Italia, di indubbia attualità. Numerosi sono stati, fino ad ora, i tentativi di rispondere in maniera adeguata a questa specifica esigenza. Dall’introduzione del ‘merito distinto’ alla fine degli anni Cinquanta, sino ai più recenti cambiamenti avvenuti in seguito alla L.107/2015, ciò che scaturisce è sicuramente un quadro complesso che presenta molteplici punti di riflessione critica. D’altro canto, la qualità dell’insegnamento viene oggi ritenuta come una delle principali variabili che influenzano gli apprendimenti degli studenti, producendo significativi effetti anche sull’efficacia delle politiche educative di un Paese. Partendo da queste premesse, il contributo propone un approfondimento delle attuali pratiche di valutazione rivolte agli insegnanti affinché emerga una riflessione personale e collettiva su questa tematica che possa tradursi, poi, in buone pratiche utilizzate da tutti gli operatori scolatici. L’importante ruolo attribuito al processo di valutazione è considerato in chiave di sviluppo professionale: la valutazione formativa, infatti, non ha come principale scopo quello di attribuire ‘premi’ e ‘sanzioni’, ma si pone l’obiettivo di avviare percorsi riflessivi sui punti di forza e di debolezza delle azioni educativo-didattiche, in un’ottica sia individuale che di sistema. A nostro avviso, la professionalizzazione degli insegnanti richiede un personale sforzo di analisi da parte dei docenti sulle pratiche lavorative messe in atto, al fine di meglio definire e sostenere la propria identità professionale. È solo restituendo la valutazione degli insegnanti anche agli insegnanti che può essere possibile introdurre forme di valutazione che accolgano il favore positivo dei diretti interessati, mediante l’accrescimento delle proprie competenze professionali ed, in primis, di quelle riflessive e di ricerca, ritenute tappa obbligatoria da cui partire per impostare percorsi di natura valutativa.

La valutazione dell’insegnamento come pratica riflessiva condivisa

Marta De Angelis;
2019-01-01

Abstract

Il tema riguardante la valutazione dei docenti e del loro insegnamento risulta oggi, in Italia, di indubbia attualità. Numerosi sono stati, fino ad ora, i tentativi di rispondere in maniera adeguata a questa specifica esigenza. Dall’introduzione del ‘merito distinto’ alla fine degli anni Cinquanta, sino ai più recenti cambiamenti avvenuti in seguito alla L.107/2015, ciò che scaturisce è sicuramente un quadro complesso che presenta molteplici punti di riflessione critica. D’altro canto, la qualità dell’insegnamento viene oggi ritenuta come una delle principali variabili che influenzano gli apprendimenti degli studenti, producendo significativi effetti anche sull’efficacia delle politiche educative di un Paese. Partendo da queste premesse, il contributo propone un approfondimento delle attuali pratiche di valutazione rivolte agli insegnanti affinché emerga una riflessione personale e collettiva su questa tematica che possa tradursi, poi, in buone pratiche utilizzate da tutti gli operatori scolatici. L’importante ruolo attribuito al processo di valutazione è considerato in chiave di sviluppo professionale: la valutazione formativa, infatti, non ha come principale scopo quello di attribuire ‘premi’ e ‘sanzioni’, ma si pone l’obiettivo di avviare percorsi riflessivi sui punti di forza e di debolezza delle azioni educativo-didattiche, in un’ottica sia individuale che di sistema. A nostro avviso, la professionalizzazione degli insegnanti richiede un personale sforzo di analisi da parte dei docenti sulle pratiche lavorative messe in atto, al fine di meglio definire e sostenere la propria identità professionale. È solo restituendo la valutazione degli insegnanti anche agli insegnanti che può essere possibile introdurre forme di valutazione che accolgano il favore positivo dei diretti interessati, mediante l’accrescimento delle proprie competenze professionali ed, in primis, di quelle riflessive e di ricerca, ritenute tappa obbligatoria da cui partire per impostare percorsi di natura valutativa.
2019
978-88-6760-634-4
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