Negli ultimi decenni del ventesimo secolo l’arrivo e la rapida diffusione della tecnologia digitale ha prodotto una Rivoluzione in cui le prime generazioni cresciute con i nuovi strumenti dell’era digitale, avvantaggiati dalla “naturalità” con cui li utilizzano, sembrano godere più delle altre generazioni di tutti i suoi effetti benefici. Tuttavia, il benessere nell’ambiente digitale non è determinato solo dalla famigliarità di utilizzo che l’individuo può avere nell’impiego dei dispositivi tecnologici, quanto piuttosto esso è definito dall’abilità, o ancor meglio dalla saggezza, delle persone di mettere in campo azioni di prevenzione e di contrasto rispetto ai possibili cyber attacchi diretti, il più delle volte, a violarne la loro privacy o a danneggiarne la reputazione, così come a minacciarne l’integrità e a insultarne i loro tratti caratteristici. Ciò detto, per contrastare i cyber attacchi e permettere a tutte le persone di godere del benessere prodotto dall’uso degli strumenti tecnologici, si dovrebbero ipotizzare delle azioni di prevenzione costruite su interventi che educhino gli individui ad un uso responsabile di Internet. In questo quadro, lo studio propone anche una riflessione sulle risultanze di indagine pilota condotta nel territorio molisano, da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi del Molise, diretta ad indagare se e fino a che punto gli adolescenti utilizzino le nuove tecnologie per promuovere benessere o molestare, diffamare, minacciare o ancora “dare fastidio” ai coetanei e, dunque, quanto essi siano più o meno lontano dalla prospettiva nazionale e internazionale sul tema.
Cyberbullismo. Un’indagine pilota nella regione Molise
Grignoli D.
;BORIATI D.
2020-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni del ventesimo secolo l’arrivo e la rapida diffusione della tecnologia digitale ha prodotto una Rivoluzione in cui le prime generazioni cresciute con i nuovi strumenti dell’era digitale, avvantaggiati dalla “naturalità” con cui li utilizzano, sembrano godere più delle altre generazioni di tutti i suoi effetti benefici. Tuttavia, il benessere nell’ambiente digitale non è determinato solo dalla famigliarità di utilizzo che l’individuo può avere nell’impiego dei dispositivi tecnologici, quanto piuttosto esso è definito dall’abilità, o ancor meglio dalla saggezza, delle persone di mettere in campo azioni di prevenzione e di contrasto rispetto ai possibili cyber attacchi diretti, il più delle volte, a violarne la loro privacy o a danneggiarne la reputazione, così come a minacciarne l’integrità e a insultarne i loro tratti caratteristici. Ciò detto, per contrastare i cyber attacchi e permettere a tutte le persone di godere del benessere prodotto dall’uso degli strumenti tecnologici, si dovrebbero ipotizzare delle azioni di prevenzione costruite su interventi che educhino gli individui ad un uso responsabile di Internet. In questo quadro, lo studio propone anche una riflessione sulle risultanze di indagine pilota condotta nel territorio molisano, da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi del Molise, diretta ad indagare se e fino a che punto gli adolescenti utilizzino le nuove tecnologie per promuovere benessere o molestare, diffamare, minacciare o ancora “dare fastidio” ai coetanei e, dunque, quanto essi siano più o meno lontano dalla prospettiva nazionale e internazionale sul tema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.