Il diritto al silenzio dell’imputato, inteso come corollario del privilegio contro l’autoincriminazione, costituisce l’affermazione della prima massima del garantismo processuale accusatorio. La disciplina delle modalità acquisitive del contributo conoscitivo alla ricostruzione dei fatti da parte della persona nei cui confronti si procede può considerarsi come la cartina di tornasole attraverso la quale si possono misurare le scelte culturali, ideologiche e politiche sottostanti ai diversi sistemi processuali e, di conseguenza, i rapporti che intercorrono, in un determinato momento storico, tra Stato e cittadino, tra autorità e libertà.
Il diritto dell'imputato a non collaborare all'accertamento del fatto reato
Cecanese G.
2019-01-01
Abstract
Il diritto al silenzio dell’imputato, inteso come corollario del privilegio contro l’autoincriminazione, costituisce l’affermazione della prima massima del garantismo processuale accusatorio. La disciplina delle modalità acquisitive del contributo conoscitivo alla ricostruzione dei fatti da parte della persona nei cui confronti si procede può considerarsi come la cartina di tornasole attraverso la quale si possono misurare le scelte culturali, ideologiche e politiche sottostanti ai diversi sistemi processuali e, di conseguenza, i rapporti che intercorrono, in un determinato momento storico, tra Stato e cittadino, tra autorità e libertà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.