La letteratura ci rappresenta il male nella sua fisicità costruendo una narrazione che è una forma di dialogo con la malattia. Il dialogo è fatto anche dall'utopia, per esempio in Boccaccio si crea un tempo altro rispetto a quello pestilenziale: il Decameron è la rappresentazione di come davanti alla tragedia sia possibile ricomporre un tempo altro che abbia un suo ritmo di piacevolezza, di canto, di affabulazione. Boccaccio non offre solo una lettura della malattia ma suggerisce anche un principio di ricomposizione di una nuova dimensione, attraverso l'immaginazione: questa è una risorsa dell'uomo quando si mette in dialogo con il male.
Pérdida y reconquista de la palabra/ ecos decameronicos
Vespaziani
2020-01-01
Abstract
La letteratura ci rappresenta il male nella sua fisicità costruendo una narrazione che è una forma di dialogo con la malattia. Il dialogo è fatto anche dall'utopia, per esempio in Boccaccio si crea un tempo altro rispetto a quello pestilenziale: il Decameron è la rappresentazione di come davanti alla tragedia sia possibile ricomporre un tempo altro che abbia un suo ritmo di piacevolezza, di canto, di affabulazione. Boccaccio non offre solo una lettura della malattia ma suggerisce anche un principio di ricomposizione di una nuova dimensione, attraverso l'immaginazione: questa è una risorsa dell'uomo quando si mette in dialogo con il male.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.