Il saggio è pubblicato nel volume-catalogo di WOMAHR, progetto di ricerca (che ha come responsabile scientifico Lorenzo Canova) selezionato dalla Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, nell’ambito del Terzo Piano Nazionale in attuazione dell’Agenda Internazionale Donne Pace e Sicurezza. Il progetto ha come elemento saliente una mostra itinerante (a cura di Lorenzo Canova e di Piernicola Maria Di Iorio), ideata per sottolineare come i linguaggi dell’arte contemporanea siano un importante strumento di approfondimento e di comunicazione delle questioni legate alla risoluzione approvata dalle Nazioni Unite nell’ottobre 2000. Il saggio in catalogo di Lorenzo Canova sottolinea così l'importanza della promozione dei diritti umani delle donne visti come fondamento della pace e della sicurezza internazionali, di uno sviluppo sostenibile e della creazione di una società stabile e inclusiva. Nello scritto sono messi in evidenza i legami delle opere esposte con i capisaldi principali dell’Agenda Donne Pace e Sicurezza come il ruolo delle donne nella prevenzione dei conflitti; la loro partecipazione alla costruzione della pace; la protezione dei loro diritti durante e dopo il conflitto; il ruolo attivo delle donne e la loro partecipazione effettiva nella costruzione della pace e della sicurezza, nella difesa dei diritti umani, nella promozione della giustizia e dello sviluppo. In questo senso, come segno simbolico di rispetto della piena parità di genere, la mostra raccoglie ventiquattro personalità artistiche italiane e internazionali equamente distribuite tra presenze femminili e maschili. Lo scritto evidenzia come l’arte contemporanea possa così essere uno strumento di dialogo e uno strumento di educazione ai diritti umani capace di andare oltre i confini nazionali e linguistici per mettere in relazione e in dialogo popoli e culture differenti. Il testo mette in risalto anche come le opere esposte siano dedicate in modo specifico ai diritti delle donne: per una società più inclusiva, per una lotta contro la violenza sulle donne, per una partecipazione delle donne ai processi di pace in linea con l’Agenda Donne, Pace, Sicurezza, per la lotta contro tutte le forme di discriminazione, contro l’intolleranza, il razzismo, la xenofobia e contro le prevaricazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Gli intrecci di Womahr. Arte Contemporanea per l'Agenda Donne, Pace Sicurezza
Lorenzo Canova
2020-01-01
Abstract
Il saggio è pubblicato nel volume-catalogo di WOMAHR, progetto di ricerca (che ha come responsabile scientifico Lorenzo Canova) selezionato dalla Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, nell’ambito del Terzo Piano Nazionale in attuazione dell’Agenda Internazionale Donne Pace e Sicurezza. Il progetto ha come elemento saliente una mostra itinerante (a cura di Lorenzo Canova e di Piernicola Maria Di Iorio), ideata per sottolineare come i linguaggi dell’arte contemporanea siano un importante strumento di approfondimento e di comunicazione delle questioni legate alla risoluzione approvata dalle Nazioni Unite nell’ottobre 2000. Il saggio in catalogo di Lorenzo Canova sottolinea così l'importanza della promozione dei diritti umani delle donne visti come fondamento della pace e della sicurezza internazionali, di uno sviluppo sostenibile e della creazione di una società stabile e inclusiva. Nello scritto sono messi in evidenza i legami delle opere esposte con i capisaldi principali dell’Agenda Donne Pace e Sicurezza come il ruolo delle donne nella prevenzione dei conflitti; la loro partecipazione alla costruzione della pace; la protezione dei loro diritti durante e dopo il conflitto; il ruolo attivo delle donne e la loro partecipazione effettiva nella costruzione della pace e della sicurezza, nella difesa dei diritti umani, nella promozione della giustizia e dello sviluppo. In questo senso, come segno simbolico di rispetto della piena parità di genere, la mostra raccoglie ventiquattro personalità artistiche italiane e internazionali equamente distribuite tra presenze femminili e maschili. Lo scritto evidenzia come l’arte contemporanea possa così essere uno strumento di dialogo e uno strumento di educazione ai diritti umani capace di andare oltre i confini nazionali e linguistici per mettere in relazione e in dialogo popoli e culture differenti. Il testo mette in risalto anche come le opere esposte siano dedicate in modo specifico ai diritti delle donne: per una società più inclusiva, per una lotta contro la violenza sulle donne, per una partecipazione delle donne ai processi di pace in linea con l’Agenda Donne, Pace, Sicurezza, per la lotta contro tutte le forme di discriminazione, contro l’intolleranza, il razzismo, la xenofobia e contro le prevaricazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.