Il saggio prende in esame le dinamiche della Pop Art in Italia, un movimento che ha trovato, non a caso, terreno fertile nel fervore del boom economico, negli anni gloriosi dell’industria e del design italiano, nella crescita esponenziale delle grandi città diventate metropoli con un nuovo bagaglio di immagini e di segnali a cui attingere e con la crescita di mass media come radio, cinema e televisione, con cui già il Futurismo aveva dialogato dando dei contributi fondamentali e influenzando anche le neoavanguardie statunitensi. La Pop italiana si sviluppa così su questa linea, dando un suo contributo speciale a questo complesso e felice contesto internazionale, riscoprendo un basilare codice genetico nelle avanguardie italiane, in particolare nel Futurismo e nella Metafisica, due fondamentali punti di riferimento per l’utilizzo consapevole del rapporto coi mass media, per le indagini sui nuovi materiali extrapittorici, per il riferimento alla grande storia dell’arte come fonte di ispirazione e di citazione, ma anche per la visione straniante dei giocattoli colorati, dei manichini e degli assemblaggi di oggetti quotidiani operata da de Chirico. La Pop italiana ha trovato così uno dei suoi centri naturali di irradiazione a Roma, città dei mass media, del cinema, della radio e della televisione, dove è esplosa quella che è stata felicemente definita Scuola di Piazza del Popolo che, a partire dall’opera di Mimmo Rotella, ha visto attivi molti protagonisti come Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa, ma anche Sergio Lombardo, Renato Mambor, Cesare Tacchi, Mario Ceroli, Gino Marotta, Giosetta Fioroni, Claudio Cintoli, Luca Patella, Umberto Bignardi, in un contesto che vede attive anche artiste come Marisa Busanel, Laura Grisi e Titina Maselli. In questo nuovo clima anche Milano assume un ruolo importante all’interno delle ricerche Pop, grazie ad artisti come Valerio Adami, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Antonio Fomez, Emilio Tadini, in una costellazione in cui rientrano anche Gianni Bertini, Antonio Carena, Ezio Gribaudo, Ugo Nespolo, Concetto Pozzati, Gianni Ruffi, attivi in città come Firenze, Napoli, Pistoia, Bologna o Torino, mostrando la qualità e la diffusione e vitalità di queste ricerche in un momento storico particolarmente felice per le ricerche visive nel nostro Paese.

Pop Art e dintorni

Lorenzo Canova
2018-01-01

Abstract

Il saggio prende in esame le dinamiche della Pop Art in Italia, un movimento che ha trovato, non a caso, terreno fertile nel fervore del boom economico, negli anni gloriosi dell’industria e del design italiano, nella crescita esponenziale delle grandi città diventate metropoli con un nuovo bagaglio di immagini e di segnali a cui attingere e con la crescita di mass media come radio, cinema e televisione, con cui già il Futurismo aveva dialogato dando dei contributi fondamentali e influenzando anche le neoavanguardie statunitensi. La Pop italiana si sviluppa così su questa linea, dando un suo contributo speciale a questo complesso e felice contesto internazionale, riscoprendo un basilare codice genetico nelle avanguardie italiane, in particolare nel Futurismo e nella Metafisica, due fondamentali punti di riferimento per l’utilizzo consapevole del rapporto coi mass media, per le indagini sui nuovi materiali extrapittorici, per il riferimento alla grande storia dell’arte come fonte di ispirazione e di citazione, ma anche per la visione straniante dei giocattoli colorati, dei manichini e degli assemblaggi di oggetti quotidiani operata da de Chirico. La Pop italiana ha trovato così uno dei suoi centri naturali di irradiazione a Roma, città dei mass media, del cinema, della radio e della televisione, dove è esplosa quella che è stata felicemente definita Scuola di Piazza del Popolo che, a partire dall’opera di Mimmo Rotella, ha visto attivi molti protagonisti come Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa, ma anche Sergio Lombardo, Renato Mambor, Cesare Tacchi, Mario Ceroli, Gino Marotta, Giosetta Fioroni, Claudio Cintoli, Luca Patella, Umberto Bignardi, in un contesto che vede attive anche artiste come Marisa Busanel, Laura Grisi e Titina Maselli. In questo nuovo clima anche Milano assume un ruolo importante all’interno delle ricerche Pop, grazie ad artisti come Valerio Adami, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Antonio Fomez, Emilio Tadini, in una costellazione in cui rientrano anche Gianni Bertini, Antonio Carena, Ezio Gribaudo, Ugo Nespolo, Concetto Pozzati, Gianni Ruffi, attivi in città come Firenze, Napoli, Pistoia, Bologna o Torino, mostrando la qualità e la diffusione e vitalità di queste ricerche in un momento storico particolarmente felice per le ricerche visive nel nostro Paese.
2018
9788894131819
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/93623
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact