Come sappiamo, la definizione del termine ‘spagnolo’, nel sistema giuridico dell’età moderna, non necessitava di una regolare e legittima classificazione di tipo istituzionale. Nell’accezione del tempo il concetto di ‘nazione’ spagnola e l’uso del termine ‘spagnolo’ riferito a una comunità o a questo o quell’individuo rinviavano a un universo semantico complesso, in cui coesistevano diverse identità e i criteri di appartenenza alle categorie di ‘naturali’ e ‘stranieri’ all’interno dei domini pluriterritoriali della Monarquía poterono configurarsi in maniera assolutamente flessibile e contingente Di volta in volta essi designarono, a seconda dei contesti e delle opportunità in gioco, la primazia del diritto di sangue o dello jus soli e una pluralità di forme di appartenenza e di adesione identitaria. Le modalità di tale identificazione erano tra l’altro particolarmente duttili e vischiose fuori i confini territoriali dei regni iberici della Corona, all’interno dei quali le diverse identità castigliana, aragonese, etc. erano invece molto più definite e ‘rigide’. Rispetto a questo quadro più o meno consolidato di conoscenze e interpretazioni storiografiche e all’ampio alveo di studi sulla cittadinanza in Antico Regime - ovvero sulle condizioni ineguali di appartenenza e integrazione di collettivi e individui a entità politiche caratterizzate dalla molteplicità di statuti giuridici, il saggio prende in esame alcune modalità di rappresentazione dei ‘limiti’ della appartenenza alla nacion española nelle forme di accesso alle cariche di governo, alle nomine dei benefici ecclesiastici e ai servizi assistenziali della Monarchia nei suoi diversi ambiti territoriali (ospedali e confraternite di ’nazione’) e, in particolare, nel Regno di Napoli (Consiglio Collaterale). In specie si cercherà di approfondire il contrasto tra realtà e rappresentazione di tali modalità, modalità per lo più definite sulla base dell’appartenenza ai domini iberici, peninsulari e insulari, della Corona e a quelli d’Oltre Oceano, ma più spesso poi “tagliate” sull'individuo piuttosto che su una astratta formulazione identitaria di tipo giuridico-istituzionale, con ampi margini di discrezionalità e originalità volta a volta negoziabili, e negoziati, sia dall’alto che dal basso.

I limiti della nazione. I confini della appartenenza identitaria spagnola nelle istituzioni della Monarquìa (secc. XVI-XVII)

E Novi Chavarria
2019-01-01

Abstract

Come sappiamo, la definizione del termine ‘spagnolo’, nel sistema giuridico dell’età moderna, non necessitava di una regolare e legittima classificazione di tipo istituzionale. Nell’accezione del tempo il concetto di ‘nazione’ spagnola e l’uso del termine ‘spagnolo’ riferito a una comunità o a questo o quell’individuo rinviavano a un universo semantico complesso, in cui coesistevano diverse identità e i criteri di appartenenza alle categorie di ‘naturali’ e ‘stranieri’ all’interno dei domini pluriterritoriali della Monarquía poterono configurarsi in maniera assolutamente flessibile e contingente Di volta in volta essi designarono, a seconda dei contesti e delle opportunità in gioco, la primazia del diritto di sangue o dello jus soli e una pluralità di forme di appartenenza e di adesione identitaria. Le modalità di tale identificazione erano tra l’altro particolarmente duttili e vischiose fuori i confini territoriali dei regni iberici della Corona, all’interno dei quali le diverse identità castigliana, aragonese, etc. erano invece molto più definite e ‘rigide’. Rispetto a questo quadro più o meno consolidato di conoscenze e interpretazioni storiografiche e all’ampio alveo di studi sulla cittadinanza in Antico Regime - ovvero sulle condizioni ineguali di appartenenza e integrazione di collettivi e individui a entità politiche caratterizzate dalla molteplicità di statuti giuridici, il saggio prende in esame alcune modalità di rappresentazione dei ‘limiti’ della appartenenza alla nacion española nelle forme di accesso alle cariche di governo, alle nomine dei benefici ecclesiastici e ai servizi assistenziali della Monarchia nei suoi diversi ambiti territoriali (ospedali e confraternite di ’nazione’) e, in particolare, nel Regno di Napoli (Consiglio Collaterale). In specie si cercherà di approfondire il contrasto tra realtà e rappresentazione di tali modalità, modalità per lo più definite sulla base dell’appartenenza ai domini iberici, peninsulari e insulari, della Corona e a quelli d’Oltre Oceano, ma più spesso poi “tagliate” sull'individuo piuttosto che su una astratta formulazione identitaria di tipo giuridico-istituzionale, con ampi margini di discrezionalità e originalità volta a volta negoziabili, e negoziati, sia dall’alto che dal basso.
2019
9788833132587
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