Le patologie neurologiche acute da danno tossicometabolico rappresentano una considerevole percentuale della complessa attività dei reparti di terapia intensiva. Tale attività tende al raggiungimento di alcuni obiettivi: caratterizzare l’estensione e la natura della disfunzione cerebrale; determinare le modalità del monitoraggio; istituire appropriate terapie di recupero cerebrale. Le malattie tossico-metaboliche acquisite del Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono solitamente patologie dell’età adulta; esse sono dovute all’esposizione, esogena o endogena, a prodotti metabolici tossici in concentrazioni elevate nel sangue, con accumulo nel SNC [1,2]. Tali malattie possono determinare danno principale a carico della sostanza grigia, con coinvolgimento dei nuclei della base e del tronco encefalico, senza o con coinvolgimento corticale; oppure a carico della sostanza bianca, di solito meno evidente rispetto alle malattie metaboliche ereditarie [1,3]. Lo studio neuroradiologico rappresenta un indispensabile complemento ai dati clinici e fisiologici nella valutazione diagnostica e prognostica dei pazienti con disfunzione neurologica acuta. Esso consente una valutazione diretta della struttura cerebrale, fornendo inoltre importanti informazioni sulla fisiopatologia e sulla storia naturale della disfunzione cerebrale acuta. Grazie a tali possibilità, lo studio neuroradiologico può consentire una diagnosi precoce e una conseguente tempestiva strategia terapeutica, al fine di evitare danni a livello cerebrale irreversibili o letali; può fornire inoltre informazioni predittive sugli esiti a lungo termine; consente, infine, di monitorare nel tempo l’efficacia della terapia e l’evolutività del quadro neuroradiologico.
Tossicità e malattie metaboliche acquisite
Ferdinando Caranci
;Nicola Maggialetti;Claudia Piccolo;Luca Brunese
2018-01-01
Abstract
Le patologie neurologiche acute da danno tossicometabolico rappresentano una considerevole percentuale della complessa attività dei reparti di terapia intensiva. Tale attività tende al raggiungimento di alcuni obiettivi: caratterizzare l’estensione e la natura della disfunzione cerebrale; determinare le modalità del monitoraggio; istituire appropriate terapie di recupero cerebrale. Le malattie tossico-metaboliche acquisite del Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono solitamente patologie dell’età adulta; esse sono dovute all’esposizione, esogena o endogena, a prodotti metabolici tossici in concentrazioni elevate nel sangue, con accumulo nel SNC [1,2]. Tali malattie possono determinare danno principale a carico della sostanza grigia, con coinvolgimento dei nuclei della base e del tronco encefalico, senza o con coinvolgimento corticale; oppure a carico della sostanza bianca, di solito meno evidente rispetto alle malattie metaboliche ereditarie [1,3]. Lo studio neuroradiologico rappresenta un indispensabile complemento ai dati clinici e fisiologici nella valutazione diagnostica e prognostica dei pazienti con disfunzione neurologica acuta. Esso consente una valutazione diretta della struttura cerebrale, fornendo inoltre importanti informazioni sulla fisiopatologia e sulla storia naturale della disfunzione cerebrale acuta. Grazie a tali possibilità, lo studio neuroradiologico può consentire una diagnosi precoce e una conseguente tempestiva strategia terapeutica, al fine di evitare danni a livello cerebrale irreversibili o letali; può fornire inoltre informazioni predittive sugli esiti a lungo termine; consente, infine, di monitorare nel tempo l’efficacia della terapia e l’evolutività del quadro neuroradiologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.