Il contributo si inserisce nel filone di studi incentrati sul "display of art", teso a ricostruire attraverso gli inventari e le fonti antiche il sistema decorativo dei palazzi romani in età moderna. L'allestimento di ville e dimore variasensibilmente a seconda del rango e dell'etichetta vigente e diventa nel XVII secolo la diretta manifestazione del mecenatismo e del fasto di principi, cardinali, pontefici e aristocratici. Dai sontuosi parati alle stoffe, dai quadri alle sculture, dal pregiato mobilio agli oggetti bizzarri, le stanze dei palazzi rivelano precisi criteri nell'arredamento, indice del gusto del proprietario e dell'importanza che le arti ricoprono in epoca moderna. Il saggio ricostruisce il particolare, accurato e sovente fastoso, apparato scenografico ideato per i banchetti allestiti in ville e palazzi, importante momento della vita diplomatica e sociale di regnanti e nobili, sottoposto a un rigido protocollo e a un cerimoniale ufficiale definito e dibattuto già a partire dal XIV secolo in numerosi trattati. Attraverso le descrizioni, molte inedite, l’autrice mette a confronto differenti tipologie di cerimonie, dai pranzi tenuti in occasione delle letture nelle sale storiche dell’Accademia della Crusca, allo sfarzoso banchetto reale presso la Masseria di Torre del Greco in occasione dell’insediamento del Vicerè Gaspar de Bracamonte y Guzmàn, fino al sontuoso e bizzarro allestimento che Filippo Colonna fece realizzare in campagna in onore dell’allora pontefice Urbano VIII, con veri e una battuta di caccia ad intrattenere durante il convitto. Emerge così la complessa elaborazione di apparati effimeri, di sculture in zucchero, di opere d’arte che vedevano coinvolti artisti e maestranze nella realizzazione di complesse iconografie appositamente ideate per celebrare l’identità, le tradizioni e i simboli dell’aristocrazia dominante e sancirne il fasto pubblico.
«Ricreare gli occhi con la varietà , pascer l’intelletto…dar gusto al palato». L’arte del convivio nelle corti italiane tra il 1630 e il 1670
Fiore C.
2016-01-01
Abstract
Il contributo si inserisce nel filone di studi incentrati sul "display of art", teso a ricostruire attraverso gli inventari e le fonti antiche il sistema decorativo dei palazzi romani in età moderna. L'allestimento di ville e dimore variasensibilmente a seconda del rango e dell'etichetta vigente e diventa nel XVII secolo la diretta manifestazione del mecenatismo e del fasto di principi, cardinali, pontefici e aristocratici. Dai sontuosi parati alle stoffe, dai quadri alle sculture, dal pregiato mobilio agli oggetti bizzarri, le stanze dei palazzi rivelano precisi criteri nell'arredamento, indice del gusto del proprietario e dell'importanza che le arti ricoprono in epoca moderna. Il saggio ricostruisce il particolare, accurato e sovente fastoso, apparato scenografico ideato per i banchetti allestiti in ville e palazzi, importante momento della vita diplomatica e sociale di regnanti e nobili, sottoposto a un rigido protocollo e a un cerimoniale ufficiale definito e dibattuto già a partire dal XIV secolo in numerosi trattati. Attraverso le descrizioni, molte inedite, l’autrice mette a confronto differenti tipologie di cerimonie, dai pranzi tenuti in occasione delle letture nelle sale storiche dell’Accademia della Crusca, allo sfarzoso banchetto reale presso la Masseria di Torre del Greco in occasione dell’insediamento del Vicerè Gaspar de Bracamonte y Guzmàn, fino al sontuoso e bizzarro allestimento che Filippo Colonna fece realizzare in campagna in onore dell’allora pontefice Urbano VIII, con veri e una battuta di caccia ad intrattenere durante il convitto. Emerge così la complessa elaborazione di apparati effimeri, di sculture in zucchero, di opere d’arte che vedevano coinvolti artisti e maestranze nella realizzazione di complesse iconografie appositamente ideate per celebrare l’identità, le tradizioni e i simboli dell’aristocrazia dominante e sancirne il fasto pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.