Europa fonte di benefici o entità che impone vincoli? Sogno romantico o progetto concreto, capace di assicurare crescita e benessere? Quale che sia la lettura che i cittadini danno dell’Europa, un fatto è certo: essa entra nel dibattito pubblico con una forza e una invadenza inedite. Ed entra anche nelle campagne elettorali. Con ogni probabilità, infatti, mai nessuna elezione nazionale è stata dominata dal tema Europa come quella che ha portato al rinnovo del Parlamento italiano nel febbraio 2013. In un precedente studio (Belluati, Serricchio, 2014) è stata posta in evidenza la circostanza che più o meno tutti i grandi organi di informazione nazionali, notoriamente restii a ospitare le tematiche europee, soprattutto nelle prime pagine, vi abbiano invece dedicato grande attenzione durante quella campagna elettorale. Secondo alcuni commentatori, tra cui Lucia Annunziata, direttore dello “Huffington Post Italia”, l’Europa è stata al centro del dibattito elettorale soprattutto perché Monti, l’uomo dell’Europa per eccellenza, ha deciso di candidarsi in prima persona, svestendo i panni di tecnocrate e indossando quelli di politico. Da qui la strategia del pdl (e della Lega) di attaccarlo, soprattutto in virtù della (presunta) forza che gli derivava dalla sua credibilità internazionale (ed europea) e il mini-tour europeo di Bersani per proporsi come alternativa credibile e alla ricerca anche di una legittimazione tra i principali leader europei, Merkel e Hollande in testa. Sullo sfondo, naturalmente, il tema strisciante della pesante crisi economica e delle risposte, deboli, carenti o addirittura mancanti: e qui l’Europa è chiamata piuttosto direttamente in causa da imprenditori politici come Grillo e quindi da formazioni di estrema destra, oltre che dalla Lega. In definitiva, le elezioni nazionali del 2013 hanno inaugurato una (lunga) stagione politica in cui l’Europa è davvero posta, forse per la prima volta, al centro del dibattito e della contesa elettorale; una stagione proseguita poi con una serie di tappe in cui le elezioni europee del maggio 2014 e l’inizio del semestre di presidenza italiano, il 1° luglio del 2014, rappresentano gli snodi cruciali.
Se l’Europa entra in agenda. Un’indagine sulle opinioni dei cittadini
Serricchio Fabio
2015-01-01
Abstract
Europa fonte di benefici o entità che impone vincoli? Sogno romantico o progetto concreto, capace di assicurare crescita e benessere? Quale che sia la lettura che i cittadini danno dell’Europa, un fatto è certo: essa entra nel dibattito pubblico con una forza e una invadenza inedite. Ed entra anche nelle campagne elettorali. Con ogni probabilità, infatti, mai nessuna elezione nazionale è stata dominata dal tema Europa come quella che ha portato al rinnovo del Parlamento italiano nel febbraio 2013. In un precedente studio (Belluati, Serricchio, 2014) è stata posta in evidenza la circostanza che più o meno tutti i grandi organi di informazione nazionali, notoriamente restii a ospitare le tematiche europee, soprattutto nelle prime pagine, vi abbiano invece dedicato grande attenzione durante quella campagna elettorale. Secondo alcuni commentatori, tra cui Lucia Annunziata, direttore dello “Huffington Post Italia”, l’Europa è stata al centro del dibattito elettorale soprattutto perché Monti, l’uomo dell’Europa per eccellenza, ha deciso di candidarsi in prima persona, svestendo i panni di tecnocrate e indossando quelli di politico. Da qui la strategia del pdl (e della Lega) di attaccarlo, soprattutto in virtù della (presunta) forza che gli derivava dalla sua credibilità internazionale (ed europea) e il mini-tour europeo di Bersani per proporsi come alternativa credibile e alla ricerca anche di una legittimazione tra i principali leader europei, Merkel e Hollande in testa. Sullo sfondo, naturalmente, il tema strisciante della pesante crisi economica e delle risposte, deboli, carenti o addirittura mancanti: e qui l’Europa è chiamata piuttosto direttamente in causa da imprenditori politici come Grillo e quindi da formazioni di estrema destra, oltre che dalla Lega. In definitiva, le elezioni nazionali del 2013 hanno inaugurato una (lunga) stagione politica in cui l’Europa è davvero posta, forse per la prima volta, al centro del dibattito e della contesa elettorale; una stagione proseguita poi con una serie di tappe in cui le elezioni europee del maggio 2014 e l’inizio del semestre di presidenza italiano, il 1° luglio del 2014, rappresentano gli snodi cruciali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.