Una delle istituzioni più caratteristiche del mondo romano è il suo esercito. L’intelligenza delle sue strutture che, nel corso di più di mille anni, si modificano fino a stravolgersi rappresenta una sfida per chiunque si occupi di storia antica. Le articolazioni maggiori e quelle interne (le centurie, le coorti e i manipoli) non nascono tutte insieme e anzi il riferimento a una di esse può essere un indizio per collocare un testo nel suo esatto contesto. In questa occasione, ci si concentra sui magistri, sui legati, sui tribuni, in relazione al momento in cui a queste parole si ricorre per la prima volta nel mondo romano. Si tratta di termini che mutano il loro significato nel tempo o ne acquisiscono di nuovi, che si perdono, per poi in qualche caso riaffiorare nei secoli del tardoantico. La storia dell’impiego dei termini per designare i comandanti dell’esercito e l’alta ufficialità, dalla fase monarchica sino all’avvento del principato, offre uno spaccato della società romana, dal momento che la struttura dell’esercito è una funzione della società e si adegua alle condizioni sociali. L’analisi del perché della scelta di alcuni nomi, del loro declino o viceversa sulla loro fortuna durevole, e dei compiti assegnati agli ufficiali, oltre che un affascinante modo di guardare alla società che li esprime, può, nel contesto scolastico, fornire un aiuto per districarsi nel difficile compito di interpretare nel migliore dei modi un testo in cui essi compaiono.
Il linguaggio dell'esercito: le denominazioni dell'alta ufficialità militare
Ricci
2018-01-01
Abstract
Una delle istituzioni più caratteristiche del mondo romano è il suo esercito. L’intelligenza delle sue strutture che, nel corso di più di mille anni, si modificano fino a stravolgersi rappresenta una sfida per chiunque si occupi di storia antica. Le articolazioni maggiori e quelle interne (le centurie, le coorti e i manipoli) non nascono tutte insieme e anzi il riferimento a una di esse può essere un indizio per collocare un testo nel suo esatto contesto. In questa occasione, ci si concentra sui magistri, sui legati, sui tribuni, in relazione al momento in cui a queste parole si ricorre per la prima volta nel mondo romano. Si tratta di termini che mutano il loro significato nel tempo o ne acquisiscono di nuovi, che si perdono, per poi in qualche caso riaffiorare nei secoli del tardoantico. La storia dell’impiego dei termini per designare i comandanti dell’esercito e l’alta ufficialità, dalla fase monarchica sino all’avvento del principato, offre uno spaccato della società romana, dal momento che la struttura dell’esercito è una funzione della società e si adegua alle condizioni sociali. L’analisi del perché della scelta di alcuni nomi, del loro declino o viceversa sulla loro fortuna durevole, e dei compiti assegnati agli ufficiali, oltre che un affascinante modo di guardare alla società che li esprime, può, nel contesto scolastico, fornire un aiuto per districarsi nel difficile compito di interpretare nel migliore dei modi un testo in cui essi compaiono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.