Alfred Schütz (1899-1959), filosofo e sociologo austriaco, emigrato negli Stati Uniti nel 1939 per ragioni razziali, nella sua ricerca coniuga, in modo originale e scientificamente assai fertile, la teoria sociologica di Weber – concentrandosi sul concetto weberiano di “azione sociale” come “azione dotata di senso” – con la fenomenologia husserliana. Nella sua prima e più importante opera, pubblicata nel 1932 dopo dodici anni di ricerche e di studio, dal titolo Der sinnhafte Aufbau der sozialen Welt. Eine Einleitung in die verstehende Soziologie (La costruzione dotata di senso del mondo sociale. Una introduzione alla sociologia comprendente), diede avvio ad una fondazione fenomenologica delle scienze sociali, che fu molto apprezzata da Husserl. L’importanza dell’opera di Schütz è attestata, tra l’altro, dal seguito che essa ebbe e dall’influsso che esercitò: il metodo e alcuni contenuti del suo pensiero hanno, infatti, trovato applicazione nei lavori di numerosi sociologi contemporanei, come Peter Berger, Thomas Luckmann (che furono entrambi suoi allievi alla New School for Social Research di New York) e Harold Garfinkel, ma soprattutto hanno ispirato una nuova concezione della devianza, che si è concretizzata nelle cosiddette teorie della reazione sociale o teorie costruzionistiche. La tesi principale dei nuovi teorici – in conformità con quanto Schütz aveva affermato a proposito del carattere costantemente ermeneutico del pensiero umano – poneva il fulcro della ricerca criminologica sui processi attraverso i quali gli esseri umani elaborano norme e valori, codici morali e istituzioni, significati e legittimazioni.

L'analisi dell'ovvio. Introduzione alla fenomenologia sociale di Alfred Schutz

Simonelli Maria Ausilia
2018-01-01

Abstract

Alfred Schütz (1899-1959), filosofo e sociologo austriaco, emigrato negli Stati Uniti nel 1939 per ragioni razziali, nella sua ricerca coniuga, in modo originale e scientificamente assai fertile, la teoria sociologica di Weber – concentrandosi sul concetto weberiano di “azione sociale” come “azione dotata di senso” – con la fenomenologia husserliana. Nella sua prima e più importante opera, pubblicata nel 1932 dopo dodici anni di ricerche e di studio, dal titolo Der sinnhafte Aufbau der sozialen Welt. Eine Einleitung in die verstehende Soziologie (La costruzione dotata di senso del mondo sociale. Una introduzione alla sociologia comprendente), diede avvio ad una fondazione fenomenologica delle scienze sociali, che fu molto apprezzata da Husserl. L’importanza dell’opera di Schütz è attestata, tra l’altro, dal seguito che essa ebbe e dall’influsso che esercitò: il metodo e alcuni contenuti del suo pensiero hanno, infatti, trovato applicazione nei lavori di numerosi sociologi contemporanei, come Peter Berger, Thomas Luckmann (che furono entrambi suoi allievi alla New School for Social Research di New York) e Harold Garfinkel, ma soprattutto hanno ispirato una nuova concezione della devianza, che si è concretizzata nelle cosiddette teorie della reazione sociale o teorie costruzionistiche. La tesi principale dei nuovi teorici – in conformità con quanto Schütz aveva affermato a proposito del carattere costantemente ermeneutico del pensiero umano – poneva il fulcro della ricerca criminologica sui processi attraverso i quali gli esseri umani elaborano norme e valori, codici morali e istituzioni, significati e legittimazioni.
2018
978-88-7607-183-6
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