Il presente lavoro ha l’obiettivo di contribuire al recente dibattito inerente l’effettiva utilità del sistema di Accreditamento, Valutazione e Autovalutazione (AVA) dell’Anvur al miglioramento della qualità del sistema universitario italiano intesa, in questo contesto, come miglioramento dell’offerta formativa. Il sistema AVA è nato solo nel 2013, nell’ambito del quadro dei sistemi di assicurazione della qualità promossi dal Processo di Bologna e concretizzatosi con la Conferenza di Bergen dei Ministri responsabili dell'Istruzione Superiore del 2005, con la finalità di consentire alle università italiane di migliorare la qualità della loro didattica e della ricerca, attraverso un modello di assicurazione della qualità che si basa sull’implementazione di continue procedure interne di progettazione, gestione, autovalutazione e miglioramento delle attività svolte, e solo periodicamente di una verifica esterna effettuata con un sistema di valutazione tra pari; nonostante questo principio fondante di assicurazione della qualità, non sembra che il mondo accademico, meno quello universitario, abbia accolto questo sistema come una opportunità di miglioramento, riconoscendogli la capacità di accompagnare il cambiamento della modalità di progettare, monitorare, autovalutare per migliorare i percorsi di studio e l’attività di ricerca, mantenendo di fatto l’autonomia e la responsabilità verso la società che la contraddistingue; invece, questo è considerato come una “ulteriore formalità burocratica e un altro momento puramente tecnico riservato a pochi addetti ai lavori” (CUN, 2017, p. 21). Nonostante questa diffusa considerazione, evidentemente ancora imposta da un approccio culturale autoreferenziale verso i percorsi di studio, ma anche verso la ricerca, ancora lontano dal riconoscimento delle esigenze culturali, sociali ed economiche degli ambiti territoriali e professionali di riferimento, si vuole porre in evidenza che, nonostante i pochi anni di applicazione di AVA, un cambiamento si può percepire, sebbene permanga la considerazione generalizzata che si tratta di un sistema fondato “su parametri puramente numerici” (CUN, 2017, p. 21) e imposto dal sistema centrale. Il cambiamento, per quanto lieve, nella capacità degli atenei di progettare secondo un approccio di assicurazione di qualità e di miglioramento continuo è possibile constatarlo dai risultati ottenuti dalle università italiane con l’accreditamento iniziale da parte dell’Anvur (insieme al Cun) di circa 300 nuovi Corsi di Studio, oltre che di quelli individuabili nelle relazioni dell’accreditamento periodico ottenuto dalle circa 15 università fino ad oggi sottoposte alla visita dell’ANVUR. Questa tendenza è evidente anche nei percorsi di studio appartenenti alle scienze dell’educazione. Dall’analisi dei dati disponibili, infatti, emerge che, nonostante non sia condiviso tra il corpo docente come un processo di miglioramento a cui tutti devono partecipare, sta diventando sempre più consuetudine instaurare rapporti diretti con le parti sociali, identificare in modo coerente gli obiettivi di apprendimento, effettuare analisi degli esiti formativi, attivare azioni di riduzione dei tempi di transizione verso il mondo del lavoro. Quanto ancora non affiora, però, è una effettiva azione di consapevolizzazione verso il mondo accademico tutto dell’utilità della autovalutazione del processo formativo e didattico per il miglioramento della qualità del sistema universitario al di là di ogni incentivazione economica o assegnazione di finanziamenti. E su questo il mondo dell’educazione di provenienza accademica deve divenire protagonista. Bibliografia essenziale: CUN, Università: le politiche perseguite, le politiche attese. Il difficile percorso delle autonomie universitarie 2010-2016, Roma, 2017 ANVUR, LINEE GUIDA per l’accreditamento iniziale dei Corsi di Studio di nuova attivazione da parte delle Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV) ai sensi dell’art. 4, comma 4 del Decreto Ministeriale 30 gennaio 2013 n. 47 (e s.m.i) ANVUR, ACCREDITAMENTO PERIODICO DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO UNIVERSITARI LINEE GUIDA, Roma, 2016 DM 47/2013, DECRETO AUTOVALUTAZIONE, ACCREDITAMENTO INIZIALE E PERIODICO DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO E VALUTAZIONE PERIODICA DM 1059/2013, DECRETO MINISTERIALE 23 dicembre 2013, n. 1059 AUTOVALUTAZIONE, ACCREDITAMENTO INIZIALE E PERIODICO DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO E VALUTAZIONE PERIODICA ADEGUAMENTI E INTEGRAZIONI al DM 30 gennaio 2013, n.47 DM 987/2016, Autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari.

L'autovalutazione per il miglioramento dei percorsi di studio universitari

Refrigeri Luca
2017-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha l’obiettivo di contribuire al recente dibattito inerente l’effettiva utilità del sistema di Accreditamento, Valutazione e Autovalutazione (AVA) dell’Anvur al miglioramento della qualità del sistema universitario italiano intesa, in questo contesto, come miglioramento dell’offerta formativa. Il sistema AVA è nato solo nel 2013, nell’ambito del quadro dei sistemi di assicurazione della qualità promossi dal Processo di Bologna e concretizzatosi con la Conferenza di Bergen dei Ministri responsabili dell'Istruzione Superiore del 2005, con la finalità di consentire alle università italiane di migliorare la qualità della loro didattica e della ricerca, attraverso un modello di assicurazione della qualità che si basa sull’implementazione di continue procedure interne di progettazione, gestione, autovalutazione e miglioramento delle attività svolte, e solo periodicamente di una verifica esterna effettuata con un sistema di valutazione tra pari; nonostante questo principio fondante di assicurazione della qualità, non sembra che il mondo accademico, meno quello universitario, abbia accolto questo sistema come una opportunità di miglioramento, riconoscendogli la capacità di accompagnare il cambiamento della modalità di progettare, monitorare, autovalutare per migliorare i percorsi di studio e l’attività di ricerca, mantenendo di fatto l’autonomia e la responsabilità verso la società che la contraddistingue; invece, questo è considerato come una “ulteriore formalità burocratica e un altro momento puramente tecnico riservato a pochi addetti ai lavori” (CUN, 2017, p. 21). Nonostante questa diffusa considerazione, evidentemente ancora imposta da un approccio culturale autoreferenziale verso i percorsi di studio, ma anche verso la ricerca, ancora lontano dal riconoscimento delle esigenze culturali, sociali ed economiche degli ambiti territoriali e professionali di riferimento, si vuole porre in evidenza che, nonostante i pochi anni di applicazione di AVA, un cambiamento si può percepire, sebbene permanga la considerazione generalizzata che si tratta di un sistema fondato “su parametri puramente numerici” (CUN, 2017, p. 21) e imposto dal sistema centrale. Il cambiamento, per quanto lieve, nella capacità degli atenei di progettare secondo un approccio di assicurazione di qualità e di miglioramento continuo è possibile constatarlo dai risultati ottenuti dalle università italiane con l’accreditamento iniziale da parte dell’Anvur (insieme al Cun) di circa 300 nuovi Corsi di Studio, oltre che di quelli individuabili nelle relazioni dell’accreditamento periodico ottenuto dalle circa 15 università fino ad oggi sottoposte alla visita dell’ANVUR. Questa tendenza è evidente anche nei percorsi di studio appartenenti alle scienze dell’educazione. Dall’analisi dei dati disponibili, infatti, emerge che, nonostante non sia condiviso tra il corpo docente come un processo di miglioramento a cui tutti devono partecipare, sta diventando sempre più consuetudine instaurare rapporti diretti con le parti sociali, identificare in modo coerente gli obiettivi di apprendimento, effettuare analisi degli esiti formativi, attivare azioni di riduzione dei tempi di transizione verso il mondo del lavoro. Quanto ancora non affiora, però, è una effettiva azione di consapevolizzazione verso il mondo accademico tutto dell’utilità della autovalutazione del processo formativo e didattico per il miglioramento della qualità del sistema universitario al di là di ogni incentivazione economica o assegnazione di finanziamenti. E su questo il mondo dell’educazione di provenienza accademica deve divenire protagonista. Bibliografia essenziale: CUN, Università: le politiche perseguite, le politiche attese. Il difficile percorso delle autonomie universitarie 2010-2016, Roma, 2017 ANVUR, LINEE GUIDA per l’accreditamento iniziale dei Corsi di Studio di nuova attivazione da parte delle Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV) ai sensi dell’art. 4, comma 4 del Decreto Ministeriale 30 gennaio 2013 n. 47 (e s.m.i) ANVUR, ACCREDITAMENTO PERIODICO DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO UNIVERSITARI LINEE GUIDA, Roma, 2016 DM 47/2013, DECRETO AUTOVALUTAZIONE, ACCREDITAMENTO INIZIALE E PERIODICO DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO E VALUTAZIONE PERIODICA DM 1059/2013, DECRETO MINISTERIALE 23 dicembre 2013, n. 1059 AUTOVALUTAZIONE, ACCREDITAMENTO INIZIALE E PERIODICO DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO E VALUTAZIONE PERIODICA ADEGUAMENTI E INTEGRAZIONI al DM 30 gennaio 2013, n.47 DM 987/2016, Autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari.
2017
978-88-6760-524-8
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