All’interno dei lavori per la ripresa del CSIR del Friuli Venezia Giulia, per il quale è in preparazione da parte delle scriventi il secondo volume su Trieste, è apparso opportuno presentare due rinvenimenti inediti, che per quanto frammentari permettono interessanti osservazioni. Si tratta dei resti di due sculture, provenienti da due scavi differenti, effettuati però entrambi nell'ambito degli interventi di archeologia urbana che hanno interessato fra i primi anni '90 e l'inizio del decennio successivo una stessa area dell’antica Tergeste, e cioè il versante e le pendici settentrionali del colle di San Giusto, all’interno dell’odierno quartiere di Cittàvecchia, che ha visto la continuità fra la città romana e quella medievale, fino alle modificazioni dovute agli ultimi lavori di recupero. La prima statua, in marmo, era stata riutilizzata nella costruzione delle mura tardo antiche, che nel IV sec. d.C. ricompresero un quartiere a prevalente destinazione commerciale: si tratta di una figura maschile acefala, di dimensioni minori del vero, di togato; l'ambito di rinvenimento – urbano, ma in prossimità del perimetro murario e di un importante incrocio stradale - pare comunque compatibile con un'interpretazione come statua funeraria di un fanciullo, anche sulla base di stringenti confronti. La seconda, pure in marmo, è stata trovata del pari reimpiegata -in un edificio ottocentesco, ma in un'area anch'essa con funzioni pubbliche in epoca romana- e rappresenta una figura muliebre acefala, stante, con lunga veste cinta in vita e calzature chiuse ai piedi. Sebbene la frammentarietà ne renda l’analisi difficoltosa, si è voluto intraprenderne lo studio iconografico e stilistico per poter verificare il suo eventuale nesso con le adiacenti strutture antiche, nel tentativo di fare luce sulla loro funzione, che ad oggi è stata oggetto di differenti interpretazioni: tempio o santuario di Cybele/Mater Magna, basilica o mercato, edificio termale, e da ultimo sede di un collegio.

Due monumenti inediti da Tergeste. In margine al Corpus Signorum Imperii Romani del Friuli Venezia Giulia

Fulvia Ciliberto;
In corso di stampa

Abstract

All’interno dei lavori per la ripresa del CSIR del Friuli Venezia Giulia, per il quale è in preparazione da parte delle scriventi il secondo volume su Trieste, è apparso opportuno presentare due rinvenimenti inediti, che per quanto frammentari permettono interessanti osservazioni. Si tratta dei resti di due sculture, provenienti da due scavi differenti, effettuati però entrambi nell'ambito degli interventi di archeologia urbana che hanno interessato fra i primi anni '90 e l'inizio del decennio successivo una stessa area dell’antica Tergeste, e cioè il versante e le pendici settentrionali del colle di San Giusto, all’interno dell’odierno quartiere di Cittàvecchia, che ha visto la continuità fra la città romana e quella medievale, fino alle modificazioni dovute agli ultimi lavori di recupero. La prima statua, in marmo, era stata riutilizzata nella costruzione delle mura tardo antiche, che nel IV sec. d.C. ricompresero un quartiere a prevalente destinazione commerciale: si tratta di una figura maschile acefala, di dimensioni minori del vero, di togato; l'ambito di rinvenimento – urbano, ma in prossimità del perimetro murario e di un importante incrocio stradale - pare comunque compatibile con un'interpretazione come statua funeraria di un fanciullo, anche sulla base di stringenti confronti. La seconda, pure in marmo, è stata trovata del pari reimpiegata -in un edificio ottocentesco, ma in un'area anch'essa con funzioni pubbliche in epoca romana- e rappresenta una figura muliebre acefala, stante, con lunga veste cinta in vita e calzature chiuse ai piedi. Sebbene la frammentarietà ne renda l’analisi difficoltosa, si è voluto intraprenderne lo studio iconografico e stilistico per poter verificare il suo eventuale nesso con le adiacenti strutture antiche, nel tentativo di fare luce sulla loro funzione, che ad oggi è stata oggetto di differenti interpretazioni: tempio o santuario di Cybele/Mater Magna, basilica o mercato, edificio termale, e da ultimo sede di un collegio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/74284
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