Dell'attività dedicata al volgare dell'Accademia degli Alterati di Firenze (1569-1634) rimane una trattazione ragionata intorno al lessico, ovvero alla struttura e alla formazione delle parole antiche e moderne in toscano, fittamente corredata da esempi delle opere di Dante, Petrarca, Boccaccio e Giovanni Villani, ma anche del «Novellino» nonché dalle citazioni tratte dai «buoni libri a mano» di altri testi trecenteschi. Quest’opera linguistica di mano di Francesco Bonciani (l'accademico Aspro) conservata nella Biblioteca Riccardiana testimonia le ricerche intorno al fiorentino antico condotte dai giovani Alterati alla scuola di Vincenzo Borghini, ancor prima dei lavori di Lionardo Salviati e degli Accademici della Crusca.
Il lavoro paziente dell’Accademia degli Alterati
A SIEKIERA
2018-01-01
Abstract
Dell'attività dedicata al volgare dell'Accademia degli Alterati di Firenze (1569-1634) rimane una trattazione ragionata intorno al lessico, ovvero alla struttura e alla formazione delle parole antiche e moderne in toscano, fittamente corredata da esempi delle opere di Dante, Petrarca, Boccaccio e Giovanni Villani, ma anche del «Novellino» nonché dalle citazioni tratte dai «buoni libri a mano» di altri testi trecenteschi. Quest’opera linguistica di mano di Francesco Bonciani (l'accademico Aspro) conservata nella Biblioteca Riccardiana testimonia le ricerche intorno al fiorentino antico condotte dai giovani Alterati alla scuola di Vincenzo Borghini, ancor prima dei lavori di Lionardo Salviati e degli Accademici della Crusca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.