Il testo analizza criticamente l'opera di José Molina. partendo dal suo ultimo ciclo di opere per allargarsi a tutti i lavori selezionati per questa grande mostra antologica che comprende anche importanti capisaldi dei suoi altri cicli più noti dedicati ai "Predatores "(Predatori), "Los Olvidados" (I dimenticati), "Peccati e Virtù." In un certo senso, tutta l’opera di Molina può essere vista come un grande paesaggio dopo la battaglia, pervaso allo stesso tempo dalla presenza del male e della morte e da un sentimento di speranza e di rinascita, un attraversamento delle passioni umane e delle contraddizioni del nostro essere, un teatro della crudeltà, ma anche uno spazio di rinnovamento e di illuminazione. Così è evidente come la pittura di José Molina sia fondata su uno sguardo allo stesso tempo antico e futuribile che parla dell’uomo, delle sue inquietudini, del suo rapporto col mondo e con la trascendenza scoprendo tensioni sentimenti e dialettiche. Il pittore penetra così nella zona ignota del nostro profondo mettendone in luce meccanismi e dinamiche attraverso una efficace e icastica parafrasi visiva, mediante un codice simbolico che, paradossalmente, parla il linguaggio scabro e diretto della verità.
Le luci dopo la battaglia
CANOVA, Lorenzo
2017-01-01
Abstract
Il testo analizza criticamente l'opera di José Molina. partendo dal suo ultimo ciclo di opere per allargarsi a tutti i lavori selezionati per questa grande mostra antologica che comprende anche importanti capisaldi dei suoi altri cicli più noti dedicati ai "Predatores "(Predatori), "Los Olvidados" (I dimenticati), "Peccati e Virtù." In un certo senso, tutta l’opera di Molina può essere vista come un grande paesaggio dopo la battaglia, pervaso allo stesso tempo dalla presenza del male e della morte e da un sentimento di speranza e di rinascita, un attraversamento delle passioni umane e delle contraddizioni del nostro essere, un teatro della crudeltà, ma anche uno spazio di rinnovamento e di illuminazione. Così è evidente come la pittura di José Molina sia fondata su uno sguardo allo stesso tempo antico e futuribile che parla dell’uomo, delle sue inquietudini, del suo rapporto col mondo e con la trascendenza scoprendo tensioni sentimenti e dialettiche. Il pittore penetra così nella zona ignota del nostro profondo mettendone in luce meccanismi e dinamiche attraverso una efficace e icastica parafrasi visiva, mediante un codice simbolico che, paradossalmente, parla il linguaggio scabro e diretto della verità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.