Il volume, attraverso l’esposizione di interventi di riflessione teorica e di pratica sociale, tenta di chiarire in che misura visioni teoriche originariamente orientate all'efficacia delle politiche di intervento nel campo delle migrazioni, si alterino più o meno manifestamente, nei tempi delle “vacche magre”, lasciando percepire un’altra faccia della medaglia, che rappresenta il ripiegamento dai buoni ed elevati propositi iniziali ai più modesti e pragmatici imperativi efficientistici imposti da un deficit di bilancio. La ricerca di una soluzione urgente e necessaria ai nodi creatisi con la crisi economica, vale a dire il prevalere degli imperativi connessi al criterio dell’efficienza rispetto a quelli connessi al criterio dell’efficacia, nonché alla sicurezza degli autoctoni rispetto alla integrazione sociale dei migranti, va cercata, a parere degli autori, in una formazione che sia capace di rivisitare la qualità di tali relazioni. Tenendo cioè ben presente che solo una comunicazione efficace tra operatore e utente potrà consentire un innalzamento dell’integrazione sociale senza un eccessivo innalzamento dei costi del servizio. E tenendo anche presente che, così come nessun livello di sicurezza può essere stabilmente acquisito senza le fondamenta di un’integrazione sociale dignitosa, non è nemmeno pensabile che l’acquisizione di un dignitoso livello di integrazione sociale possa rappresentare una risposta definitiva alla soluzione dei conflitti tra culture diverse. Dare priorità ai nodi delle relazioni tra migrante e autoctoni, dunque, non significa solamente tamponare le emergenze di una crisi economica e sociale, ma andare avanti nell'acquisizione di competenze individuali e di strategie istituzionali che ci permetteranno di affrontare meglio i problemi e i conflitti futuri, cui inevitabilmente darà vita la eventuale soluzione dei problemi attuali.

Fenomeni migratori e integrazione sociale

TAROZZI, Alberto;MANCINI, Antonio
2009-01-01

Abstract

Il volume, attraverso l’esposizione di interventi di riflessione teorica e di pratica sociale, tenta di chiarire in che misura visioni teoriche originariamente orientate all'efficacia delle politiche di intervento nel campo delle migrazioni, si alterino più o meno manifestamente, nei tempi delle “vacche magre”, lasciando percepire un’altra faccia della medaglia, che rappresenta il ripiegamento dai buoni ed elevati propositi iniziali ai più modesti e pragmatici imperativi efficientistici imposti da un deficit di bilancio. La ricerca di una soluzione urgente e necessaria ai nodi creatisi con la crisi economica, vale a dire il prevalere degli imperativi connessi al criterio dell’efficienza rispetto a quelli connessi al criterio dell’efficacia, nonché alla sicurezza degli autoctoni rispetto alla integrazione sociale dei migranti, va cercata, a parere degli autori, in una formazione che sia capace di rivisitare la qualità di tali relazioni. Tenendo cioè ben presente che solo una comunicazione efficace tra operatore e utente potrà consentire un innalzamento dell’integrazione sociale senza un eccessivo innalzamento dei costi del servizio. E tenendo anche presente che, così come nessun livello di sicurezza può essere stabilmente acquisito senza le fondamenta di un’integrazione sociale dignitosa, non è nemmeno pensabile che l’acquisizione di un dignitoso livello di integrazione sociale possa rappresentare una risposta definitiva alla soluzione dei conflitti tra culture diverse. Dare priorità ai nodi delle relazioni tra migrante e autoctoni, dunque, non significa solamente tamponare le emergenze di una crisi economica e sociale, ma andare avanti nell'acquisizione di competenze individuali e di strategie istituzionali che ci permetteranno di affrontare meglio i problemi e i conflitti futuri, cui inevitabilmente darà vita la eventuale soluzione dei problemi attuali.
2009
9788878921436
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