Partendo dall’invito a “non dimenticarsi dei poveri” che ha fatto del cardinale Bergoglio il primo papa Francesco della storia, il lavoro in oggetto nasce dalla volontà di ricostruire la memoria storica di un’esperienza politica e religiosa del tutto singolare. Tale appello accorato, non a caso, proveniva da uno degli esponenti della sola Chiesa nazionale capace di realizzare storicamente i dettami di quella corrente di pensiero tipicamente latinoamericana che risponde al nome di Teologia della Liberazione. Più di trent’anni prima, quello stesso religioso brasiliano, all’epoca vescovo di uno dei comuni ad alta densità operaia nella cintura industriale di San Paolo, offriva la sua diocesi come rifugio e luogo d’assemblea ai metalmeccanici in sciopero, perseguitati dalla dittatura militare e guidati da un tornitore-metallurgico, Lula, che molto tempo dopo sarebbe divenuto il primo presidente della Repubblica espressione della classe popolare in un paese fortemente diseguale. Per tracciare un affresco di quel conturbato periodo storico, l’autore ha raccolto – durante svariati anni, – un volume considerevole di fonti edite ed inedite. Tra queste ultime, materiale rinvenuto presso gli archivi della Polizia Politica e delle Forze Armate brasiliane e racconti di prima mano di protagonisti di quella stagione storica, tra i quali celebrità del pensiero altermondista attuale come Leonardo Boff e Frei Betto.

La Chiesa dei poveri e la dittatura (Brasile 1964-85). Quando Francesco era solo Bergoglio, Milano, FrancoAngeli, Collezione Storia, 2015, pp. 252. [libro] ISBN 978-88-9172-611-7

SCIARRETTA, Massimo
2015-01-01

Abstract

Partendo dall’invito a “non dimenticarsi dei poveri” che ha fatto del cardinale Bergoglio il primo papa Francesco della storia, il lavoro in oggetto nasce dalla volontà di ricostruire la memoria storica di un’esperienza politica e religiosa del tutto singolare. Tale appello accorato, non a caso, proveniva da uno degli esponenti della sola Chiesa nazionale capace di realizzare storicamente i dettami di quella corrente di pensiero tipicamente latinoamericana che risponde al nome di Teologia della Liberazione. Più di trent’anni prima, quello stesso religioso brasiliano, all’epoca vescovo di uno dei comuni ad alta densità operaia nella cintura industriale di San Paolo, offriva la sua diocesi come rifugio e luogo d’assemblea ai metalmeccanici in sciopero, perseguitati dalla dittatura militare e guidati da un tornitore-metallurgico, Lula, che molto tempo dopo sarebbe divenuto il primo presidente della Repubblica espressione della classe popolare in un paese fortemente diseguale. Per tracciare un affresco di quel conturbato periodo storico, l’autore ha raccolto – durante svariati anni, – un volume considerevole di fonti edite ed inedite. Tra queste ultime, materiale rinvenuto presso gli archivi della Polizia Politica e delle Forze Armate brasiliane e racconti di prima mano di protagonisti di quella stagione storica, tra i quali celebrità del pensiero altermondista attuale come Leonardo Boff e Frei Betto.
2015
978-88-9172-611-7
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