L'impianto di condrociti autologhi su membrana (MACI) è una tecnica di ingegneria tissutale utilizzata per il trattamento delle lesioni cartilaginee articolari a tutto spessore della caviglia, superiori a 2 di cm2 diametro. Condrociti autologhi, prelevati per via artroscopica dal ginocchio, sono coltivati in vitro per 4 settimane in siero autologo e seminati quindi su una membrana di collagene tipo I/III la quale, in un secondo tempo artrotomico, è applicata nel difetto condrale utilizzando esclusivamente colla di fibrina. La struttura della membrana ed il fenotipo condrocitario sono stati indagati utilizzando tecniche di microscopia (ottica e SEM), immunoistochimica (collagene tipo I e II) ed elettroforetica (SDS PAGE 7 %). Con questa metodica sono stati trattati 6 pazienti (4 uomini, 2 donne) con età compresa tra i 18 ed i 44 anni. La misura media del difetto era 3.3 cm2 (min. 2.5, max 4). In ogni intervento è stata eseguita un’osteotomia del malleolo mediale per l’accesso chirurgico. In cinque casi la lesione era localizzata sulla superficie astragalica, mentre il sesto paziente presentava una kissing lesion. Il follow up medio è di 27.5 mesi (min. 18, max 38). La scala dell’AOFAS è stata utilizzata per la valutazione clinica e funzionale. I pazienti sono stati valutati con la RM (GE e FSE Fat suppressed T2-w scans) preoperatoriamente ed a 6 e 12 mesi dall’impianto. A 24 mesi dall’intervento è stata eseguita un Artro-RM. Alla rimozione della vite dal malleolo, tutti i pazienti sono stati sottoposti a second look artroscopico. I dati forniti dalla microscopia ottica e dalla SEM hanno evidenziato una struttura a bilayer della membrana collagenica: liscia e porosa, all’interno della quale sono stati osservati condroblasti attivi nella produzione di fibrille collageniche. L’analisi immunoistochimica ed elettroforetica ha dimostrato la presenza di collagene II prodotto dalle cellule coltivate. I risultati clinici risultano essere uniformemente buoni con un incremento dei punteggi rispetto al controllo preoperatorio ad eccezione del paziente con kissing lesion. La RM ha mostrato la presenza di tessuto cartilagineo simil-ialino con riduzione dell'edema nell'osso subcondrale rispetto alla valutazione preoperatoria. Alla Artro-RM non sono state osservate fissurazioni superficiali del tessuto neoformato. Nella kissing lesion non è stato evidenziato alcun tipo di tessuto di riparazione. Ai second look si è registrato il ripristino della superficie articolare con un tessuto ben integrato alla cartilagine circostante, stabile alle sollecitazioni tangenziali ed in compressione. Sulla base della nostra esperienza preliminare, il MACI si presenta come una tecnica valida per il trattamento delle lesioni cartilaginee della caviglia. Una attenta selezione dei pazienti è fondamentale per la buona riuscita del trattamento.
Trattamento delle lesioni cartilaginee della caviglia con l’impianto di condrociti autologhi su membrana collagenica
RONGA, MARIO;
2004-01-01
Abstract
L'impianto di condrociti autologhi su membrana (MACI) è una tecnica di ingegneria tissutale utilizzata per il trattamento delle lesioni cartilaginee articolari a tutto spessore della caviglia, superiori a 2 di cm2 diametro. Condrociti autologhi, prelevati per via artroscopica dal ginocchio, sono coltivati in vitro per 4 settimane in siero autologo e seminati quindi su una membrana di collagene tipo I/III la quale, in un secondo tempo artrotomico, è applicata nel difetto condrale utilizzando esclusivamente colla di fibrina. La struttura della membrana ed il fenotipo condrocitario sono stati indagati utilizzando tecniche di microscopia (ottica e SEM), immunoistochimica (collagene tipo I e II) ed elettroforetica (SDS PAGE 7 %). Con questa metodica sono stati trattati 6 pazienti (4 uomini, 2 donne) con età compresa tra i 18 ed i 44 anni. La misura media del difetto era 3.3 cm2 (min. 2.5, max 4). In ogni intervento è stata eseguita un’osteotomia del malleolo mediale per l’accesso chirurgico. In cinque casi la lesione era localizzata sulla superficie astragalica, mentre il sesto paziente presentava una kissing lesion. Il follow up medio è di 27.5 mesi (min. 18, max 38). La scala dell’AOFAS è stata utilizzata per la valutazione clinica e funzionale. I pazienti sono stati valutati con la RM (GE e FSE Fat suppressed T2-w scans) preoperatoriamente ed a 6 e 12 mesi dall’impianto. A 24 mesi dall’intervento è stata eseguita un Artro-RM. Alla rimozione della vite dal malleolo, tutti i pazienti sono stati sottoposti a second look artroscopico. I dati forniti dalla microscopia ottica e dalla SEM hanno evidenziato una struttura a bilayer della membrana collagenica: liscia e porosa, all’interno della quale sono stati osservati condroblasti attivi nella produzione di fibrille collageniche. L’analisi immunoistochimica ed elettroforetica ha dimostrato la presenza di collagene II prodotto dalle cellule coltivate. I risultati clinici risultano essere uniformemente buoni con un incremento dei punteggi rispetto al controllo preoperatorio ad eccezione del paziente con kissing lesion. La RM ha mostrato la presenza di tessuto cartilagineo simil-ialino con riduzione dell'edema nell'osso subcondrale rispetto alla valutazione preoperatoria. Alla Artro-RM non sono state osservate fissurazioni superficiali del tessuto neoformato. Nella kissing lesion non è stato evidenziato alcun tipo di tessuto di riparazione. Ai second look si è registrato il ripristino della superficie articolare con un tessuto ben integrato alla cartilagine circostante, stabile alle sollecitazioni tangenziali ed in compressione. Sulla base della nostra esperienza preliminare, il MACI si presenta come una tecnica valida per il trattamento delle lesioni cartilaginee della caviglia. Una attenta selezione dei pazienti è fondamentale per la buona riuscita del trattamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.