In the contemporary 'Republic of autonomies’ the central and local legislative policies for the protection of multi-ethnicity, intercultural and spiritual minorities take on considerable importance, since they are adopted for the purpose of ensuring - at the same time - the diversity of citizens and foreigners, individuals and associations and the secular nature of institutions. The secular State, with reference to the themes of secularization, of neutrality with regard to the issue of "religious truths", of the separation between the political and religious spheres and of the recognition as rights of freedom of religion and from religion, is the fundamental point of reference to obtain the result of a civil coexistence among all, regardless of the different connotations of each. The problematic issue appears to be represented by the excessive recourse, as a discipline tool of the legal status of spiritual realities, to the bilateral negotiation method, considered to be the main way of legal regulation of the religious phenomenon. Thereof at the expense of secular unilateral legislation, which could lend itself well to ensure a respectful approach to the regulation of all fideistic experiences (even if minority ones), while avoiding the risks of creating situations of privilege or income positions for the benefit of a few spiritual groups.

Nella contemporanea ‘Repubblica delle autonomie’ assumono notevole rilievo le politiche legislative centrali e locali a tutela della multietnicità, dell’intercultura e delle minoranze spirituali, adottate col proposito di garantire – ad un tempo - le diversità dei cittadini e degli stranieri, singoli e associati, e la laicità delle istituzioni. La laicità dello Stato, con riferimento ai temi della secolarizzazione, della neutralità rispetto alla questione delle “verità religiose”, della separazione tra la sfera politica e quella religiosa e del riconoscimento come diritti delle libertà di religione e verso la religione, costituisce il punto di riferimento fondamentale per ottenere il risultato di una civile convivenza fra tutti, a prescindere dalle diverse connotazioni di ciascuno. La questione problematica appare essere rappresentata dall’eccessivo ricorso, quale strumento di disciplina della condizione giuridica delle realtà spirituali, al metodo della contrattazione bilaterale, considerato essere il principale strumento organizzativo della regolamentazione giuridica del fenomeno religioso. Ciò in danno della laica legislazione unilaterale, che ben potrebbe prestarsi a garantire un approccio normativo rispettoso di tutte le esperienze fideistiche (anche di minoranza), evitando i rischi della creazione di situazioni privilegiarie o di rendite di posizione a beneficio di pochi soggetti spirituali.

Movimenti confessionali di minoranza e libertà religiosa tra diritto comune e legislazione bilateralmente convenuta. Quali spazi normativi per la tutela delle diversità spirituali?

Parisi Marco
2016-01-01

Abstract

In the contemporary 'Republic of autonomies’ the central and local legislative policies for the protection of multi-ethnicity, intercultural and spiritual minorities take on considerable importance, since they are adopted for the purpose of ensuring - at the same time - the diversity of citizens and foreigners, individuals and associations and the secular nature of institutions. The secular State, with reference to the themes of secularization, of neutrality with regard to the issue of "religious truths", of the separation between the political and religious spheres and of the recognition as rights of freedom of religion and from religion, is the fundamental point of reference to obtain the result of a civil coexistence among all, regardless of the different connotations of each. The problematic issue appears to be represented by the excessive recourse, as a discipline tool of the legal status of spiritual realities, to the bilateral negotiation method, considered to be the main way of legal regulation of the religious phenomenon. Thereof at the expense of secular unilateral legislation, which could lend itself well to ensure a respectful approach to the regulation of all fideistic experiences (even if minority ones), while avoiding the risks of creating situations of privilege or income positions for the benefit of a few spiritual groups.
2016
978-88-6898-118-1
Nella contemporanea ‘Repubblica delle autonomie’ assumono notevole rilievo le politiche legislative centrali e locali a tutela della multietnicità, dell’intercultura e delle minoranze spirituali, adottate col proposito di garantire – ad un tempo - le diversità dei cittadini e degli stranieri, singoli e associati, e la laicità delle istituzioni. La laicità dello Stato, con riferimento ai temi della secolarizzazione, della neutralità rispetto alla questione delle “verità religiose”, della separazione tra la sfera politica e quella religiosa e del riconoscimento come diritti delle libertà di religione e verso la religione, costituisce il punto di riferimento fondamentale per ottenere il risultato di una civile convivenza fra tutti, a prescindere dalle diverse connotazioni di ciascuno. La questione problematica appare essere rappresentata dall’eccessivo ricorso, quale strumento di disciplina della condizione giuridica delle realtà spirituali, al metodo della contrattazione bilaterale, considerato essere il principale strumento organizzativo della regolamentazione giuridica del fenomeno religioso. Ciò in danno della laica legislazione unilaterale, che ben potrebbe prestarsi a garantire un approccio normativo rispettoso di tutte le esperienze fideistiche (anche di minoranza), evitando i rischi della creazione di situazioni privilegiarie o di rendite di posizione a beneficio di pochi soggetti spirituali.
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