Adolf Reinach (1883-1917), filosofo e giurista, allievo di Edmund Husserl, applicò il metodo fenomenologico allo studio del diritto. In coerenza con tale impostazione speculativa, ricercò gli elementi invarianti, pre-normativi del diritto positivo. La sua opera più importante, I fondamenti a priori del diritto civile (1913), indaga i fattori essenziali del diritto delle obbligazioni. Ma già nella sua dissertazione di laurea, Sul concetto di causa nel diritto penale vigente (1905), è possibile rintracciare – sia pure in forma non dispiegata – il problema che caratterizzerà in modo eminente il suo successivo pensiero: quello degli a priori giuridici. Oltre a questo primo scritto, sono qui tradotti gli ultimi appunti che Reinach redasse sul fronte della prima guerra mondiale, dove trovò la morte a soli 34 anni. L’oggetto della sua riflessione, negli appunti, è completamente mutato: è l’esperienza religiosa – ora – ad occuparlo, in una ricerca insieme fenomenologica ed esistenziale del senso stesso della finitezza umana e dell’apertura all’Assoluto.
Sul concetto di causa nel diritto penale vigente,1905 (Über den Ursachenbegriff im geltenden Strafrecht, 1905). Appunti, 1916-1917 (Aufzeichnungen, 1916-1917) di Adolf Reinach
SIMONELLI, Maria Ausilia
2016-01-01
Abstract
Adolf Reinach (1883-1917), filosofo e giurista, allievo di Edmund Husserl, applicò il metodo fenomenologico allo studio del diritto. In coerenza con tale impostazione speculativa, ricercò gli elementi invarianti, pre-normativi del diritto positivo. La sua opera più importante, I fondamenti a priori del diritto civile (1913), indaga i fattori essenziali del diritto delle obbligazioni. Ma già nella sua dissertazione di laurea, Sul concetto di causa nel diritto penale vigente (1905), è possibile rintracciare – sia pure in forma non dispiegata – il problema che caratterizzerà in modo eminente il suo successivo pensiero: quello degli a priori giuridici. Oltre a questo primo scritto, sono qui tradotti gli ultimi appunti che Reinach redasse sul fronte della prima guerra mondiale, dove trovò la morte a soli 34 anni. L’oggetto della sua riflessione, negli appunti, è completamente mutato: è l’esperienza religiosa – ora – ad occuparlo, in una ricerca insieme fenomenologica ed esistenziale del senso stesso della finitezza umana e dell’apertura all’Assoluto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.